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Discarica Pace, Crocetta la rimette in ballo

La notizia è di quelle destinate a scatenare nuovamente le ire degli ambientalisti e di quanti, appena una ventina di giorni fa, avevano esultato e brindato per il no alla discarica di Pace da parte del ministero ai Beni Culturali. A rimettere tutto in gioco ci avrebbe pensato il presidente della regione Rosario Crocetta il quale, una settimana fa, ha firmato un’ordinanza, che potrebbe superare, grazie ai poteri straordinari del Governatore per la gestione dell’emergenza rifiuti, ma anche grazie allo statuto speciale, il diniego ministeriale. Il dispositivo del 14 luglio è fondato su una nuova forma di gestione del settore partendo intanto, (e questa notizia era già stata ampiamente diffusa), dalla proroga di sei mesi degli impianti esistenti per impedire che l’immondizia rimanga sulla strada. Quindi per ora rimangono in vita le discariche di Catania, Palermo, Siculiana con maggiori capacità di abbancamento, al fine
di scongiurare la crisi che si determinerebbe. Come si sa, sono anche stati prorogati gli ATO e diffidate le SRR ad attivarsi, pena commissariamento ad acta, con invio di supercommissari con poteri speciali.
Ed è proprio attraverso i poteri straordinari che Crocetta è andato ad
incidere sugli impianti in fase di progettazione autorizzazione ed esecuzione, tra i quali quello di Messina e di Capo d’Orlando, entrambi però bocciati dal Ministero dei Beni Culturali per vincolo paesaggistico.
Quello che non è emerso dell’Ordinanza è che n
egli articoli 1 e 2
ed infine nell'
allegato del Piano stralcio si rimettono in esecuzione gli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati di contrada Pace (con annessa produzione di CSS) e quello di compostaggio del Comune Tirrenico. A spiegare il perché è lo stesso Crocettache testualmente scrive: ogni deroga prevista dal provvedimento è imposta dall’eccezionale ed urgente necessità di scongiurare la compromissione della salute umana e dell’ambiente, precludendosi la possibilità di provvedere altrimenti. 

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