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Il porto di Messina con Gioia Tauro, ma il Governo dia spiegazioni

 Messina è con Gioia Tauro. Anche se non vi è ancora una notizia ufficiale in tal senso, il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica va in questa direzione: l’accorpamento dei sistemi portuali della Calabria e dello Stretto. Nello schema approvato venerdì dal Consiglio dei ministri, purtroppo, le parole “Stretto” e “Messina” non compaiono. Forse, si tratta solo di una svista. Forse, si specificherà in seguito, dopo che il Piano sarà passato all’esame delle competenti Commissioni parlamentari e dopo che ritornerà sul tavolo del Governo per la definitiva approvazione. Non è una questione di poco conto: bisogna capire quali disegni ci siano dietro questa riforma definita “storica” dal ministro Delrio. Come sottolinea l’ing. Giovanni Mollica, «non è necessario essere esperti di economia dei Trasporti per comprendere che lo Stretto di Messina è un’entità indivisibile, con caratteristiche geografiche uniche nel Mediterraneo per quanto riguarda la mobilità di merci e passeggeri. Analogamente, è del tutto inutile farneticare sul tema della Città dello Stretto se poi si contrasta, di fatto, la posa delle fondamenta di un sistema che esige continuità territoriale e amministrativa. Dopo che una deleteria miscela di egoismi, opportunismi e viltà ha fatto perdere la straordinaria occasione offerta dal Ponte, è apparsa, davanti agli occhi miopi dei nostri rappresentanti politici, un’altra opportunità: la creazione dell’Autorità portuale di Sistema dello Stretto. Primo e fondamentale passo verso la possibilità di gestire con una certa autonomia l’eterno problema dell’attraversamento. In nome del principio costituzionale di sussidiarietà, senza cioè che a occuparsene, con la consueta distaccata approssimazione, siano i Governi nazionale e regionale. Ancora una volta, gli amministratori messinesi e reggini non hanno compreso l'importanza di una ferma e motivata presa di posizione volta a interpretare bisogni e diritti delle città dello Stretto. E hanno gestito la circostanza in maniera dilettantesca e, invece di battersi per l’attuazione di quella che era la soluzione migliore, si sono appiattiti su scelte fatte da altri che finiranno per indebolire ulteriormente il ruolo che lo Stretto di Messina occupa nel panorama mediterraneo». Vogliamo capire bene. Che qualcuno spieghi agli abitanti di una delle tre principali città dell’Isola quale futuro è stato immaginato per la nostra portualità. Vogliamo saperlo ora, prima che la riforma diventi legge.

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