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Dopo tre anni di rosso i conti del Comune tornano in attivo

 Un saldo di 9,9 milioni di euro, nel 2014, di avanzo “libero”. Un orgoglio per l’assessore comunale alle Politiche finanziarie, Guido Signorino: dopo tre anni consecutivi di “rosso” i conti del Comune tornano in attivo. Lo schema di Consuntivo approvato in giunta venerdì scorso, predisposto dalla ragioneria, testimonia la svolta nella gestione dell’ente che a fatica cerca un equilibrio nei conti: dal -3,3 milioni del 2011, al 2,4 del 2012, al -2 del 2013 all’ultimo positivo risultato. A ciò, come si legge nel documento, si accompagnerebbe il conseguimento di altri traguardi raggiunti: patto di stabilità rispettato, otto parametri di deficitarietà strutturale su nove applicabili sono in equilibrio e al di sotto dei valori di soglia. «Il ricorso all’anticipazione di tesoreria si è ridotto di 40 milioni rispetto al 2013 e la tendenza al calo è confermata anche nel 2015 –ha spiegato il vice sindaco –. Un aspetto evidenziato anche da un altro dato, cioè i giorni di mancato ricorso alla tesoreria, che nel 2013 erano stati pari a zero, sono stati 13 nel 2014 e 38 nel solo primo quadrimestre del 2015, cioè il triplo dell’interno 2014». Il frutto di questa migliore gestione della cassa è un risparmio di circa 200 mila euro (oltre il 27%) di spesa in conto interessi. «Obiettivo non raggiunto rallentando i tempi di pagamento, che anzi sono stati velocizzati sia rispetto al 2013 che alla media nazionale, con la città di Messina che ha raggiunto già nel 2014 il traguardo posto dalla legge per il 2016 – ha aggiunto Signorino –. Una delle migliori notizie è che dal 2015 si potrà puntare all’avvio di una riduzione della pressione fiscale per i cittadini, sostenuta anche da un maggiore incisività del contrasto all’evasione fiscale». Altri dati significativi: la capacità di riscossione sui residui attivi è passata dal 30-31% del 2011-2013 al 43%, le maggiori entrate sulle annualità pregresse da 1,8 del 2013 a 3,9 del 2014. Riscossi 87,4 milioni di residui attivi ed effettuati 91,5 milioni di pagamenti su residui passivi. «Naturalmente c’è ancora spazio di miglioramento e spiccano criticità sulle quali occorre lavorare con impegno – è il commento finale di Signorino –. Entrate extratributarie, rafforzamento della riscossione, pulitura del bilancio dalla scoria dei residui, una montagna di carta che al pari dei debiti da finanziare con il piano di riequilibrio, intossica la finanza dei Comuni. L’attivo però conferma che la strada intrapresa è quella giusta».

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