Lavori in corso per rendere più sicura l’A18 Messina-Catania. Se ne sta già occupando il Cas, attraverso una serie di interventi, alcuni in fase di svolgimento, altri in rampa di lancio. Appalti che contribuiranno a superare le criticità lungo i 75 chilometri di percorso, in entrambi i sensi di marcia. Da premettere che il tratto di autostrada in questione presenta peculiarità che incidono non poco su attività di messa in sicurezza, tempistica e costi. «L’A18 Messina-Catania può essere suddivisa in due tronconi – spiega il direttore generale del Cas, l’ingegnere Salvatore Pirrone –. Da Taormina alla città dello Stretto può essere definita autostrada di montagna, con tante gallerie e viadotti. Di conseguenza, la gestione è più onerosa. Da Taormina al capoluogo etneo, invece, il percorso è pianeggiante ed più facile intervenire. Negli ultimi tempi abbiamo rivolto l’attenzione al tratto che ricade sul territorio peloritano. Ad esempio, qualche giorno fa, è stato tolto il restringimento sul viadotto in prossimità di Scaletta, dove è stato eliminato un solco sulla carreggiata». La tabella di marcia stilata dai vertici dell’ente di contrada Scoppo prevede anche il ripristino dei tratti di asfalto ammalorati e la sostituzione dei guardrail danneggiati in seguito a incidenti. In cantiere anche la cura del verde, con scerbatura della folta vegetazione che in tante zone ostruisce la visuale agli automobilisti e copre la segnaletica verticale. Si tratta di piccoli appalti per i quali il Consorzio autostrade siciliane recapiterà lettere di invito alla imprese che figurano nell’albo di fiducia sulla base di una “white list” della Prefettura. Quanto alle gallerie la priorità sarà a quella tra Taormina e Giardini, le cui condizioni sono peggiori rispetto agli altri tunnel. L’impianto di illuminazione sarà potenziato, così come il sistema di captazione delle acque. Non mancheranno i cosiddetti lavori di inalbamento, cioè di tinteggiatura di colore bianco delle pareti. Questi interventi saranno possibili grazie agli introiti derivanti dai pedaggi. Il Consorzio autostrade siciliane, concessionario dell’A18 e dell’A20, incamera annualmente sulle due tratte circa 67milioni di euro. Di questa somma, 10 milioni devono essere corrisposti al ministero delle Infrastrutture e trasporti. Il 30 per cento dell’importo viene reinvestito per interventi di manutenzione. La Messina-Catania, poi, è molto più trafficata (e quindi remunerativa) della Messina-Palermo. «È nostra intenzione – conclude Pirrone – eseguire in futuro gli interventi a blocchi di 5 chilometri, eseguendo tutto il necessario per la messa in sicurezza del tratto in questione. Per impiegare al meglio le risorse, inoltre, abbiamo bandito una gara per la cosiddetta catastazione, con un macchinario che “fotografa” in tempo reale lo stato di salute delle autostrade».
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