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Gli alloggi popolari
finiscono in Procura

tribunale messina

“E’ il fallimento della politica – ammette Daniele Santi Zuccarello – se bisogna rivolgersi alla magistratura per fare chiarezza, ma non c’era altra strada- prosegue- essendo venuto a mancare ogni tipo di confronto.” “Siamo distinti e distanti da certe situazioni che condanniamo e ci fanno indignare. Se si conoscono i nomi, si devono fare. Sparando nel mucchio si colpisce anche la persona onesta”- incalza Donatella Sindoni. Che le dichiarazioni dell’architetto Maria Canale, rese durante la seduta congiunta della IV e della VI commissione del 14 aprile scorso, non  sarebbero rimaste lettera morta, lo avevano già annunciato i due esponenti del Pd di palazzo Zanca. Quindi l’esposto presentato stamattina in procura non è certo un fulmine  a ciel sereno. Ma, ad onor del vero, i due consiglieri avevano atteso per oltre 30 giorni che qualcuno facesse chiarezza, per prima la dirigente del dipartimento Politiche della Casa” che, durante quell’incontro non certo ufficioso, aveva parlato espressamente di “pressioni da parte di politici” che sponsorizzerebbero persone o nuclei familiari per l’assegnazione di alloggi popolari pur non avendone diritto. “Affermazioni gravissime”- sottolinea Donatella Sindoni, alle quali la stessa Canale non avrebbe aggiunto altro nonostante il suo dovere di pubblico ufficiale, ma avrebbe persino abbandonato la seduta.  Nell’esposto, Zuccarello e Sindoni chiedono anche che vengano accertate alcune situazioni evidenziate  ancora grazie alle dichiarazioni della dirigente che fanno supporre un malcostume nel sistema della gestione degli alloggi popolari. “Un mare magnum- scrivono i due democratici-  senza governo, tra degrado, sfratti e privilegi e da cui emerge l’inerzia del Comune.”   

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