Un’occhiata veloce lascia spazio a pochissimi dubbi. Con il metallo a vista e il cemento sbriciolato in diversi punti, questo ponte non sembra proprio in buona salute. Sotto è messo addirittura peggio. La chiusura è, in apparenza, la naturale conseguenza dello stato in cui si trova il ponte di Mili Marina.
L’ha disposta il magistrato Alessia Giorgianni ed eseguita la sezione di Polizia giudiziaria del corpo forestale ieri pomeriggio, sulla base dei rilievi dei vigili del fuoco che avevano già presentato una dettagliata relazione su questo ponte.
In passato, più volte, erano arrivate segnalazioni da diversi consiglieri di quartiere e dal commissario del movimento sociale Fiamma Tricolore Salvatore Piconese con tanto di interrogazioni ed esposti inviati alla Prefettura.
L’atto di ieri era, insomma, ampiamente prevedibile considerata la situazione. C’è però anche una posizione ben diversa, assunta dall’amministrazione comunale e in particolare dall’assessore De Cola che ha scritto una nota critica nei confronti della decisione.
Sono sorpreso – si legge – perché per quanto in possesso degli uffici comunali non sussistono le ragioni per una chiusura. Il dipartimento lavori pubblici ha realizzato le prove sui materiali e le prove di carico. La documentazione verrà girata alla polizia giudiziaria e ai vigili del fuoco.
Difficile capire cosa accadrà dopo. Difficile spiegare come sia possibile che le analisi siano state così diverse da parte di tecnici specializzati in questo settore.
Il dato oggettivo è che intanto il ponte resta chiuso, con gli inevitabili disagi per i residenti della zona. Il Comune aveva comunque già previsto una serie di interventi da effettuare per rimetterlo in sesto. La chiusura di ieri potrebbe accelerarli. Sempre ammesso che non cambino le cose dopo l’intervento dell’assessore De Cola e l’invio della documentazione.
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