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Terminal Tremestieri
i lavoratori si
"votano" all'Arcivescovo

"Il lavoro dà dignità alla persona". Partono dalle parole di papa Francesco rivolgendosi al numero uno della chiesa peloritana. Quel lavoro che è fortemente a rischio dopo che per due volte la Terminal Tremestieri ha rinunciato a partecipare alla gara d’appalto bandita dall’Autorità portuale per la gestione dell’approdo di emergenza a sud. I 35 lavoratori che nell’ultimo anno hanno alzato il tono della loro protesta, senza però ottenere nulla di concreto, invocano ora l’aiuto di Monsignor Calogero La Piana. Gli chiedono di intercedere presso le istituzioni e le società armatrici, incidendo con le sue parole nei cuori e nelle menti di chi ha in mano le loro sorti. Gli chiedono di gridar forte il messaggio che  un'economia basata solo ed esclusivamente sugli interessi e sul profitto e che non ha al centro l'uomo, è destinata, prima o poi, a fallire.  La preghiera, quindi, la strada intrapresa dai 35 lavoratori che nel frattempo hanno sospeso lo sciopero,in un primo momento annunciato ad oltranza. Sono state le aperture mostrate dall’autorità portuale ma anche l’interessamento alla loro vicenda da parte di comune e prefettura. Nulla di fatto, invece, con Caronte&Tourist, Bluferries e Meridiano Lines,  gli armatori   compongono la Terminal Tremestieri srl, ai quali   Fast confsal ha chiesto più volte un incontro per proporgli un piano di mobilità. In una nota il rappresentante sindacale Nino Di Mento, scrive che gli armatori hanno risposto che, non era opportuno incontrarli, per non creare aspettative improprie. “Abbiamo perso, in questo momento, si legge ancora nella nota, ogni garanzia sul nostro futuro che, nell'ipotesi più rosea, è affidato all'applicazione del jobs act. Una nuova tipologia contrattuale, che ci spingerebbe ad accettare peggiori condizioni economiche, minori garanzie e maggiore intensità nelle prestazioni  pur di  rimanere occupati”. 

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