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Approdi, una “fossa” per la sabbia

 Ancora una settimana e i primi risultati dello studio scientifico richiesto alla società Dhi, sulla gestione dei flussi sabbiosi agli approdi di Tremestieri, perverranno all’Autorità portuale. Il termine breve, 8 settimane, sarà rispettato in modo certo per una delle due soluzioni che l’Authority aveva sottoposto alla Danish Hydraulic Institute: l’ipotesi dello scavo di una profonda fossa (15-20 metri) in prossimità dell’imbocco del piccolo porto. Un rilevante incremento del fondale per la dispersione dei sedimenti trasportati dalle mareggiate con cadenza almeno stagionale, ma con periodiche manutenzioni. L’altra ipotesi di gestione, quella di tipo strutturale affidata ad un pennello da realizzare in mare a sud degli approdi, con funzione di “trappola” delle sabbie, è egualmente in corso di verifica, ma richiederà più tempo. «Va detto – spiega il segretario dell’Authority, Di Sarcina – che questa particolare ipotesi risulta, per la nostra valutazione, meno urgente, e ciò per una semplice considerazione. Presupporrebbe, per poter esser attuata, il rinvio a tempo indeterminato dei lavori per la costruzione del porto a sud, con cui è incompatibile, ma per cui invece, lavoriamo insieme al sindaco Accorinti e all’assessore De Cola. Attendiamo tutti, con trepidazione, che il ministro Delrio ci convochi» Per la prima opzione vige il massimo riserbo ma sembra che l’esito delle simulazioni non sia sconfortante. Gli approdi, pare, per quanto fragili, potrebbero essere gestiti in modo più proficuo tramite la “fossa”. «Quel che è sicuro – accenna Di Sarcina – è che questi straordinari esperti internazionali stanno svolgendo lo studio con assoluta dedizione e hanno riconosciuto l’estrema complessità del caso»

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