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Altolia rinasce ma restano gravi “ferite”

 Il giorno della rinascita del villaggio di Altolia devastato dall’alluvione del 2009. Ma anche la notte di un’assurda sofferenza da malaburocrazia e malapolitica che tortura proprio colei che dalle conseguenze materiali dell’ 1 ottobre doveva esser messa, per prima in condizione d’usci - re. Cettina D’Agostino, vedova di Luccio Sciliberto, il commerciante di 42 anni, che l’affluente Mandarino, divenuto valanga, trascinò da via Vallone fino in piazza e fece sparire per sempre nel torrente Giampilieri. A lei e ai due figli della coppia (come, a Giampilieri, a Pippo De Luca, che perse moglie e figlia) per una serie d’inghippi disumani, burocratici ma anche politici, dopo 5 anni e 8 mesi dall’alluvione, viene ancora negata l’indennità per rifarsi una casa. In sostituzione di quella inagibile dal 2009 e poi dell’altra per cui ancora, dal 2012, devono pagarsi l’affitto senza più l’aiuto di Palermo. 

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