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Op. Gioia, preso anche un 23 enne

Era uno dei due irreperibili dell’operazione Gioia, l’inchiesta che il 19 marzo scorso portò i Carabinieri ad arrestare 21 persone, ritenute affiliate a due organizzazioni che si occupavano dello spaccio di droga, in provincia ed  in città. Davide Montrone, 23 anni era riuscito a sottrarsi alla cattura. Quando i Carabinieri si presentarono nella sua abitazione di falcone non lo trovarono. Le indagini però non si sono mai fermate e ieri pomeriggio i militari della Stazione di Falcone hanno rintracciato il 23enne e gli hanno notificato  l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, Maria Teresa Arena su richiesta del sostituto della Direzione Distrettuale Antimafia  di Messina, Fabrizio Monaco.

Montrone deve rispondere di associazione per delinquere e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo le formalità di rito il giovane è stato rinchiuso nel carcere di Gazzi,.

L’operazione Gioia è l’effetto collaterale delle acquisizioni investigative sui fratelli Mignacca, scovati nel loro rifugio siracusano dai carabinieri nel novembre 2013. Da alcune conversazioni telefoniche intercettate era emerso un giro di droga nella provincia di Messina e poi anche nel capoluogo. I Militari hanno colpito due diverse organizzazioni, apparentemente non collegate tra loro. Una operante tra Barcellona, Falcone, Furnari  e Oliveri, al vertice della quale gli investigatori hanno posto il 27enne Carmelo Montrone. Questo sodalizio spacciava soprattutto hashish con la complicità di alcuni marocchini residenti da tempo nell’hinterland barcellonese. La seconda organizzazione è stata individuata nella zona sud di Messina e sarebbe stata capeggiata dal 24enne Lucio Mazza, residente al Cep, collaborato dal fratello Daniele e da Angelo Conti

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