200 mila euro praticamente buttati in mare per non ottenere alcun risultato. Una farsa, ma questo si era già detto. Il fatto che non abbia fine e che, anzi, si ripropone con buona cadenza, non è più sopportabile. La gestione del porto di Tremestieri sembra essere ormai sfuggita di mano. L’ultimo episodio che va ad arricchire la storia di questa struttura nata per alleviare il problema dell’attraversamento dei tir in città ha dell’incredibile. Tre settimane di attesa per l’autorizzazione a dragare i fondali, con un appalto già espletato ancor prima che si insabbiasse. Poi l’inizio delle operazioni, lunedì scorso all’alba, quindi, la conclusione venerdì pomeriggio e la partenza della speciale imbarcazione con il porto ancora parzialmente colmo di sabbia. Sabato e domenica scorsi ancora Scirocco. L’impresa La Dragaggi, ha fatto il suo. Solo quanto stabilito dagli accordi. La draga è arrivata a Messina da Chioggia ancora prima che arrivasse un foglio di carta da Palermo con l’autorizzazione. Asportati 20 mila metri cubi di materiale, tanti ne erano previsti nell’appalto, l’imbarcazione è ripartita. Per un’altra procedura, per un ulteriore intervento, sarebbero passati troppi giorni per rimanere inattivi in porto. Questa volta non sarà l’autorizzazione regionale a portar via tempo, l’ultima concessa è per 40 mila metri, quindi c’è ancora un margine di 20 mila. Bisogna però aggiudicare le opere e per questo sono state invitate a partecipare 6 imprese. Venerdì prossimo l’apertura delle buste per constatare chi avrà proposto il miglior ribasso. Poi l’imbarcazione dovrà giungere in porto ed a quel punto non si sa ancora quanta altra sabbia sarà entrata nel bacino dal momento che un’altra breve ondata di scirocco è prevista per le prossime ore. Ma è arrivato il momento di cambiare strategia. Così si ha la certezza di sprecare denaro pubblico e solo nell’ultimo trimestre siamo oltre i 600 mila euro.
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