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Specchio di una città inguardabile

 Le piazze sono uno specchio della città. Ne riflettono l’identità, il calore, i colori, la passione, le attività, la qualità dell’architettura, in una parola la vita. E non c’è un luogo più della vecchia piazza del Popolo (intitolata a Francesco Lo Sardo) che rispecchi compiutamente il volto di Messina: una città che ha voltato le spalle alla sua naturale bellezza, una città che non è a misura di donne, di anziani e di bambini, una città assuefatta alla desolazione del quotidiano caos e del degrado. Ieri l’associazione di volontariato per l’integrazione sociale e la lotta alle discriminazioni “Meter&Miles” ha voluto celebrare la festa dell’Otto Marzo «sotto i portici di una meravigliosa piazza, luogo storicamente significativo al centro della città». Ma chi era presente, si è ritrovato in un «girone dantesco». «Una splendida piazza che ieri, come quasi ogni giorno, si è trasformata in un inferno – commenta ad alta voce il presidente di Meter&Miles Saro Visicaro –, un concentrato di disordine, di baraonda, di scompiglio. Un inferno di rumore, di subbuglio con vespasiani all’aria aperta e di ambulanti illegali. Marciapiedi intransitabili occupati da furgoni e auto. Dentro tutto questo si confondeva un mercato “biologico” e/o “KM zero” ormai trasformato in babele alimentare senza controllo. Mancava però qualcosa. Mancava 1 (diciamo uno ) vigile urbano anche a mezzo servizio. Una piazza che è ormai il simbolo della illegalità e della volgarità. Non c’è bisogno di aggiungere che per le persone disabili, il calvario è stato impressionante. Trovare un posto per diversamente abili neppure a parlarne. Un passaggio per le carrozzelle neppure in sogno. Ci domandiamo è questa la città accessibile, la città a mobilità garantita? Questa città ha un assessore che si occupa di questi argomenti minimi? Un qualcuno insomma che tuteli i cittadini di ogni genere e tipo?». Una piazza, lo specchio di una città. Una città che respinge e non sa accogliere. Una città che fa di tutto per scoraggiare la mamma con il bimbo in carrozzina, l’anziano che ha difficoltà di deambulazione, il diversamente abile, chiunque voglia passeggiare in spazi sottratti alla sporcizia, all’abbandono, al traffico e al rumore.

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