La loro missione è prestare soccorso, dare aiuto, ma stavolta l’aiuto lo chiedono loro. Sono i volontari della Misericordia di Messina. Sono angeli sempre presenti laddove c’è un’emergenza o bisogno di assistenza. Il loro impegno abbraccia (e il verbo non è usato a caso) numerosi settori, dalla protezione civile, al pronto soccorso, dal banco alimentare a quello farmaceutico, dall’assistenza alle persone sole o anziane, al servizio sanitario a bordo campo per l’Acr Messina. Li abbiamo visti a lavoro durante le ore tremende della tragedia del Segesta jet, o nel fango di Giampilieri dove hanno anche perso un’ambulanza, o nella gestione dell’emergenza sbarchi, sui moli a rifocillare e a prendersi cura dei migranti. Tutto questo e altro ancora assolutamente gratis. Gli unici introiti sicuri sono venti euro all’anno per ciascun iscritto, cioè 110 volontari, e quando c’è la beneficenza. Oltre ai costi quotidiani, devono mantenere due ambulanze e un’automedica, acquistate con le donazioni, oltre che un Defender, fornito dalla protezione civile nazionale. Devono anche pagare un affitto per la sede, due botteghe dell’Iacp, in via Taormina, di 500 euro, e pagare ancora un grosso arrettrato perchè la crisi ha messo a tappeto anche loro. Tra l’altro per ben due volte i locali si sono allagati e quindi hanno perso anche documenti importanti e sono stati danneggiati alcuni presidi medici e della strumentazione. Oggi è davvero serio il rischio di dover dire addio al servizio. L’appello è stato raccolto dal consiglio della seconda circoscrizione che ha immediatamente adottato una delibera di indirizzo che sarà sottoposta all’attenzione dell’assessore al Patrimonio Sebastiano Pino
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