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Morte in autostrada, sei gli indagati

Sono sei gli indagati per l’incidente mortale del 23 settembre 2013 avvenuto sulla Tangenziale. La Lancia Y condotta dal 30enne Vincenzo Casablanca, di  Calatabiano volò dal viadotto Zafferia per una ventina di metri dopo aver divelto il guard rail. Nell’impatto con un muro di recinzione morì sul colpo l’amico che viaggiava in auto con lui, Alessandro Mobilia, 30 anni anche lui di Calatabiano.  Il sostituto procuratore Antonio Carchietti, a chiusura delle indagini, ha inviato il relativo avviso al conducente dell’auto, oggi ristabilitosi dopo essere rimasto gravemente ferito nell’incidente, all’allora commissario del Cas Antonino Gazzarra, ed ai dirigenti Gaspare Sceusa, Letterio Frisone, Carmelo Ietto ed Antonino Spitaleri. L’ipotesi di reato per tutti è di omicidio colposo. Il magistrato è giunto a queste conclusioni sulla scorta della perizia redatta dall’ingegner Andreas Pirri, esperto in infortunistica che ha ricostruito l’esatta dinamica dell’incidente. Fra i punti più controversi la tenuta del guard rail in quel punto della tangenziale, una barriera vetusta che andrebbe rimpiazzata con una più moderna, ad esempio i new jersey, che avrebbero potuto attutire l’impatto con l’auto ed evitare il volo nella scarpata. E poi c’è da considerare la velocità alla quale la Lancia Y procedeva e secondo gli accertamenti della Polstrada era  piuttosto sostenuta e non avrebbe  rispettato il limite di velocità di 80 chilometri orari.  Per questa ragione il sostituto procuratore Carchietti aveva messo sotto sequestro l’intero tratto di guard rail in questione.  Il magistrato nei prossimi giorni deciderà se avanzare le richieste di rinvio a giudizio per gli indagati.

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