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Piemonte-Neurolesi, doccia “gelata” da Palermo

 «Si ritiene che il ddl di iniziativa parlamentare mirante all’integrazione tra l’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “Centro Neurolesi Bonino Pulejo” e l’ospedale Piemonte di Messina, sia inconciliabile con le previsioni contenute nel nuovo assetto della rete ospedaliera». Nelle stesse ore in cui ieri mattina, a Palazzo Zanca, dopo due giorni di incontri e di accesi confronti, si giungeva alla sottoscrizione della proposta, finalmente condivisa, di accorpamento dell’Ircss con il nosocomio di viale Europa, a Palermo il capo di Gabinetto dell’assessore alla Sanità, Giuseppe Amato, metteva nero su bianco l’esatto opposto. Diverse le motivazioni per cui la Regione ha deciso di “congelare” il ddl Formica-Picciolo, una delle quali mette in discussione l’ a r c h itettura stessa del provvedimento normativo: per Amato, infatti, «l’iniziativa legislativa non si concilia con la Natura dell’Irccs Bonino Pulejo, il cui indirizzo è esclusivamente riabilitativo, né con gli assetti regolamentari dallo stesso istituto adottati». In secondo luogo, il capo di Gabinetto, nel ricordare che l’assegnazione del numero dei posti letto e la relativa distribuzione della discipline afferenti, «avverrà solo in fase di formalizzazione della rete ospedaliera». Quest’ultima, limata ed modificata in sesta commissione, dovrà adesso ottenere la firma dell’assessore Borsellino, per poi essere inoltrata al Ministero, cui spetta l’ultima e definitiva parola. E, a tal proposito, resta da capire se il volere politico di Palermo, trovi o meno sponda nel volere politico di Roma e del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Immediate le reazioni dei firmatari del disegno di legge “rimasto al palo”, gli onorevoli Santi Formica e Beppe Picciolo, i quali si sono detti basiti dalla «nota di Amato, che in poche parole liquida come non realizzabile la fusione delle due strutture ospedaliere. Siamo in presenza dell’ennesimo schiaffo dato alla politica da una dirigenza miope». I due rappresentanti regionali affermano di avere una sola certezza: «Quella che l’o s p edale Piemonte resterà in piedi efficiente e dovrà essere pienamente operativo con i 78 posti letto per acuti assegnati dalla risoluzione vincolante della sesta Commissione sanità al Governo regionale». Duro anche il commento del presidente del comitato “Salviamo il Piemonte”, Marcello Minasi: «Non ci aspettavamo che il governo Crocetta fosse d’accordo – ha dichiarato Minasi – ma la tempestività con cui si è pronunciato risulta sospetta. Qualcuno rema contro ed è facile capire di chi si tratta. Adesso il sindaco e le forze sociali non devono cedere, siamo pronti ad una nuova mobilitazione». Per nulla sorpreso della “bocciatura” del ddl, l’o n o r evole Laccoto, che, come il collega Panarello, non ha sottoscritto il disegno di legge: «Non è una strada percorribile per motivi economici e di fattibilità. È giusto – ha spiegato Laccoto - che ogni presidio sostenga e valorizzi le proprie caratteristiche. Il Piemonte deve essere messo in condizione di fornire un servizio sanitario degno di questo nome». E ora ricomincia l’attesa. Roma “s c o n f e sserà” Palermo. Messina che ruolo potrà giocare? 

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