Un confronto utile. Qualche rassicurazione. L’impegno di trovare un modo per tutelarli, nei limiti che la legge consente. E alla fine, un po’ di speranza in più per un gruppo di lavoratori che temeva per il proprio futuro. L’appuntamento con i vertici dell’Autorità Portuale dei 37 dipendenti della società Terminal Tremestieri che gestisce l’approdo a sud non ha portato tutti i frutti sperati, ma comunque qualche prezioso risultato. Il problema dei lavoratori - e la loro richiesta - è la continuità occupazionale. Il nuovo bando per la gestione del porto non impone alla società che vince di mantenere lo stesso personale. Queste 37 persone, sostanzialmente, rischiano di restare fuori. L’Autorithy non può far molto, ma qualcosa si inventerà. Il problema è capire se ci sarà qualcuno disposto a partecipare alla prossima gara. L’obiettivo prioritario è rendere la gestione appetibile, sperando che in prima battuta ci sia una risposta della società che gestisce oggi il servizio. I lavoratori, intanto, sono ancora in cassa integrazione e ci resteranno finché il porto non verrà riaperto. L’ultima mareggiata lo ha riempito di nuovo di sabbia. E come tutte le volte in cui resta chiuso, loro stanno a casa. In tema di insabbiamento, resta da capire quando inizieranno gli interventi. L’autorithy ha in mente due soluzioni diverse.
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