Hanno lavorato con turni extra rispetto al normale orario di lavoro, per provare a riportare ordine in uno dei settori in cui maggiormente si avverte l’incidenza del lavoro nero: quello del terziario. E si sono visti i risultati dell’attività svolta dagli ispettori della Direzione territoriale del lavoro di Messina, diretta dall’ing. Venerando Lo Conti, che tra il 6 settembre e l’11 ottobre scorsi hanno eseguito ben 58 ispezioni in città e in provincia, solo nelle giornate di sabato, nel settore dei pubblici esercizi (bar, pasticcerie e ristoranti) e nel settore commercio (parrucchieri, centri estetici), mirate esclusivamente, come sottolinea il direttore, all’emersione del lavoro nero. Verifiche condotte anche al di fuori dal normale orario d’ufficio, anche di sabato sera, proprio nel momento in cui si potevano ipotizzare le maggiori violazioni. E infatti i risultati sono eloquenti: i lavoratori interessati dai controlli sono stati 187, 40 assunti totalmente in nero e 3 invece in “grigio”, e cioè con una posizione parzialmente irregolare. Rilevante anche il dato dele sanzioni pecuniarie comminate, pari a 160.709 euro. Per nove attività è scattato il provvedimento di sospensione, mentre in due casi sono emerse condotte di rilevanza penale legate all’impiego di telecamere di videosorveglianza non autorizzate: l’installazione va preventivamente assentita dalla direzione territoriale, che accerta l’esclusione di inquadrature del personale. Ma si tratta, come specifica ancora l’ing. Lo Conti, solo delle risultanze di un primo esame: dai successivi accertamenti potranno emergere ulteriori sanzioni e recuperi contributivi in fase di quantificazione, con la segnalazione dei casi all’Inps, all’Inail o alla Guardia di Finanza. Un’attività che continuerà anche in altri settori.
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