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In attesa della deroga per Bluferries, Orsa proclama lo sciopero

Sembrava un accordo facile, con il benestare ufficioso di quasi tutte le parti interessate ed invece sono trascorsi 8 giorni da quando Bluferries ha sospeso le corse dalla stazione marittima e non è ancora successo nulla. Soprattutto per questo immobilismo, l’Orsa, dopo lo sciopero di 8 ore del 30 settembre scorso, ne ha proclamato un altro, di un’intera giornata questa volta, per il 24 ottobre. La soppressione dell’unica bidirezionale di Bluferries, da e per Villa S. Giovanni, tratta ritenuta antieconomica solo per il trasporto di passeggeri e gommato leggero, ha ulteriormente impoverito, se non annullato nei fine settimana, i collegamenti tra le due sponde, almeno dall’approdo della stazione marittima. Un provvedimento adottato a seguito dell’ordinanza comunale di vietare il transito dei mezzi pesanti da e per il porto storico. La soluzione, tuttavia, era stata prontamente individuata da parte dell’Orsa: concedere a Bluferries la medesima deroga concessa a Caronte&Tourist di far transitare i tir nella fascia 21-07 da e per il molo Norimberga. Proposta che, secondo il sindacato, indurrebbe la compagnia a ripristinare le corse della bidirezionale per l’intero arco della giornata e per 7 giorni alla settimana. Anche il ministero dei trasporti, qualche giorno fa, ha scritto una lettera all’amministrazione per  sostenere questa soluzione che però Palazzo Zanca non ha ancora adottato. Addirittura, secondo l’Orsa, ci sarebbe anche il parere favorevole degli assessori alle politiche del mare e alla viabilità, Cucinotta e Cacciola, ma non ancora quello del primo cittadino. Ed è questo il primo motivo con il quale si motiva lo sciopero indetto per venerdì 24 ottobre che interesserà tutto il personale Bluferries ed i lavoratori impiegati nell’indotto. Un’astensione che scatterà un minuto dopo la mezzanotte per concludersi 20 ore dopo anticipando di un giorno  la totale assenza di collegamenti alternativi a quelli dei privati nel fine settimana. Come quello da poco trascorso che ha già fatto registrare notevoli disagi per gli utenti. L’altro motivo non meno importante è legato ai livelli occupazionali.   La conferma della terza nave al porto storico, sommate alle due che operano stabilmente nell’approdo a sud dopo il ripristino del secondo scivolo, non solo scongiurerebbe la perdita di 30 posti di lavoro, ma, addirittura, offrirebbe la possibilità di altrettante assunzioni.

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