Un tam tam di notizie da Roma e il possibile annuncio di decisioni per certi versi clamorose da parte del Governo nazionale. Si riaccendono, dopo quasi due anni di silenzio assoluto (da quando Mario Monti, nel dicembre 2012, decise di azzerare l’iter e di decretare la messa in liquidazione della società Stretto), i riflettori sul Ponte. Il premier Matteo Renzi ha riaperto il “dossier” e dai dati in suo possesso, si evincerebbe che il costo per chiudere definitivamente le procedure sarebbe troppo alto per le casse dello Stato, visto che in ballo vi è la richiesta di penali da parte del General Contractor pari a 700 mila euro e che la spesa, tra oneri finanziari e costi di liquidazione, salirebbe a oltre un miliardo di euro. Da qui l’idea del presidente del Consiglio di incontrare i rappresentanti del Consorzio Eurolink e di chiedere loro un nuovo masterplan con costi ridotti nel nome della “spending review”. L’iniziativa, se confermata, è destinata ovviamente a riaprire l’eterno dibattito tra favorevoli e contrari alla grande opera.
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