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Messina prova a
ricominciare

Palazzo Zanca

Una manciata di secondi prima della mezzanotte e poi l’applauso liberatorio dopo il voto che sanciva l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario decennale. Lo aveva ripetuto come un mantra per tutto il giorno (e ha tenuto con polso fermo le fila dell’aula),  la presidente del consiglio  comunale Emilia  Barrile, che il provvedimento  andava approvato entro il 2 settembre non un minuto dopo. L’ultimo quarto d’ora, mentre si snocciolavano gli emendamenti è stato da brivido, sembrava la notte di Capodanno, si faceva il conto alla rovescia. Quindi 23 favorevoli, 7 astenuti e 4 i contrari:  Antonella Russo gruppo misto ma vicina al Pd, Simona Contestabile del pd, e i due ex Accorintiani,  la cui posizione era ormai ben nota, Nina Lo Presti e Luigi Sturniolo INT Favorevole, in modo così plateale durante la propria accurata relazione da sembrare quasi un esponente del gruppo del sindaco, Giuseppe Trischitta, capogruppo di Forza Italia, che, nella veste di vicepresidente della commissione Bilancio, è stato tra i pochi a poter davvero valutare il piano con attenzione. Favorevole anche Piero Adamo Fratelli d’Italia che stamattina, con gli altri esponenti locali del suo partito, ha esposto le proprie ragioni, sottolineando il senso di responsabilità, volendo dare una chanche alla città.  Fra gli astenuti, con il capogruppo del Pd Paolo David, anche  il capogruppo di Felice per Messina,  Giuseppe Santalco, fuori dalle righe come non mai per non aver potuto completare la propria relazione tanto da tentare di rimpossessarsi del microfono mentre stava per parlare il sindaco. Astenuta per restare super partes la presidente del consiglio che, però, ha dovuto registrare  la frammentazione del voto del suo stesso partito, il pd.

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