Il Monte di Pietà trasformato in una porzione di curva Sud del “San Filippo”. Un migliaio di cuori giallorossi a respirare già il clima campionato, a sentire più vicino un derby tanto atteso e distante solo un mese e a tributare cori e applausi a chi avrà il compito di tenere alto il vessillo biancoscudato in quella mai così competitiva Lega Pro ormai all’orizzonte. Il Messina si è presentato ieri sera in una incantevole cornice cittadina con un tifoso d’eccezione: Nino Frassica. L’attore messinese ha partecipato all’evento presentato da Maurizio Licordari e Margherita Bruno salendo sul palco con la storica maglia bianca con lo scudo giallorosso. È stata una serata festosa caratterizzata dalle ovazioni per il patron Pietro Lo Monaco, per Giorgio Corona e Sasa Bjelanovic, e dai fischi che poi sono diventati applausi per il sindaco Renato Accorinti, che dal palco ha rassicurato società e tifosi sull’argomento-stadio. «Il calcio è un evento sociale e il Comune sta facendo tutto quello che c’è da fare per mettere il Messina nelle migliori condizioni di affrontare il campionato. Nessun problema per lo stadio: fatto il collaudo decennale, anche illuminazione e videosorveglianza saranno a posto per l’inizio della stagione. E sul “Celeste” mantengo la promessa: sarà a disposizione dell’Acr ». Applausi. Come quando sono saliti, uno per uno, tutti i protagonisti in giallorosso sul palco. Dallo staff tecnico (così Grassadonia: «Siamo il Messina e ce la giocheremo con tutte») allo staff sanitario, quindi la dirigenza al completo (Ferrigno: «Dopo due promozioni proveremo ancora a vincere»), capitanata dal patron Pietro Lo Monaco, che da ultimo ha fatto “ribollire” d’entusiasmo il Monte di Pietà, alla squadra (sentite Bucolo: «Ho i brividi, io vengo dalla D e so cosa abbiamo passato... »), con molti ragazzi emozionati per l’entusiasmo e la cornice di pubblico tanto da registrare la serata con l’immancabile smartphone. A fare il pieno di applausi e cori il croato venuto da Varese per trascinare la squadra a suon di gol, Sasa Bjelanovic («Qui per una scelta d’istinto, proverò a fare ancora gol alla Reggina»), e il sempreverde Giorgio Corona: «Qui siamo tutti capitani. Siamo partiti in ritardo ma daremo tutto per questi colori e ci faremo rispettare». Finale col patron Lo Monaco, osannato dal “suo” popolo: «I sogni non si frenano, ma invito tutti a stare con i piedi per terra. Siamo tornati in un palcoscenico più consono alla città, ma io dico che la nostra casa non è nemmeno la Serie B...». Applausi. E sogni di mezza estate.
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