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Ialacqua su Pace " Ci adegueremo alle prescrizioni"

Il verbale della direzione ambiente della provincia, dell’Arpa Sicilia e dell’Asp non poteva non provocare reazioni a Palazza Zanca.

L’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua non sembra temere la chiusura della piattaforma di Pace anche se sa bene che alcuni dei lavori previsti per rendere sicura e salubre l’area di lavoro  di Messinambiente, non sono stati ancora effettuati.

I tre enti,  nella comunicazione inviata al Comune di Messina, ma anche alla magistratura evidenzia il rischio di pericolo per la salute dell’uomo e di pregiudizio per tutto l’ambiente: aria, acqua e suolo. Per  i funzionari di provincia, arpa e asp dopo il sopralluogo che risale a metà luglio non appaiono rispettate le condizioni minime di sicurezza necessarie allo svolgimento delle attività.

Una accusa assai grave alla quale la Messinambiente proverà a far fronte prima che arrivino i sigilli. Il fatto che la rete frangivento sia stata trovata rotta sarà superato – sostiene l’assessore ialacqua – con la costruzione di un’altra più solida. L’assenza della tettoia per coprire i rifiuti è dovuta ai tempi di progettazione e autorizzazione dell’opera. Fra le accuse mosse a Messinambiente anche quello dello sversamento dei rifiuti a terra con il consequenziale utilizzo di una pala meccanica che produce polveri pericolose. La giustificazione in questo caso è quella manata attivazione della macchina tritarifiuti che eviterebbe questo passaggio pericoloso. Mancherebbe solo un telecomando per l’avvio di questo macchinario, ma evidentemente tre mesi e mezzo non sono bastati per metterla in moto. I verificatori hanno anche evidenziato che i rifiuti indifferenziati sono troppo vicini ai differenziati   e che la vasca non è ispezionabile perché stracolma. Ialacqua, ricordando che questa attività ispettiva è nata da una autodenuncia, trova anche il bicchiere mezzo pieno quando nella sua analisi dice che comunque le criticità più gravi emerse ad aprile sono state risolte: dalla fuoriuscita di percolato, alla commistione fra i vari rifiuti differenziati. Fatto sta che altre prescrizioni non sono state assolte e al di là delle promesse di riuscirci in tempi brevi, adesso Arpa, Provincia e Asp  lanciano un vero e proprio ultimatum. Prima scrivono alla Magistratura e poi con una nuova comunicazione imporranno un  termine perentorio entro cui risolvere tutte le prescrizioni, altrimenti a Pace si rischia di chiudere le attività.

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