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Lo Monaco conferma
disimpegno, palla
ora passa al sindaco

La tregua, dopo il botta e risposta di ieri, è durata solo mezza giornata. A romperla, oggi pomeriggio, in una affollatissima conferenza stampa a cui hanno preso parte anche tanti tifosi, il patron Pietro Lo Monaco che ha confermato il suo disimpegno, lasciando, però, aperto uno spiraglio su cui adesso dovrà lavorare Renato Accorinti per cercare di trovare una soluzione che possa salvaguardare il calcio in città, messo a serio rischio dagli ultimi sviluppi. Diversi i motivi che hanno determinato la rottura con l’amministrazione comunale. Lo Monaco lamenta di essere stato preso in giro e perciò ha messo al primo punto della lista delle mancanze dell’amministrazione, il fatto di non essere stato informato nei tempi giusti anche in considerazione dei recenti e frequenti, incontri personali o dei suoi uomini. Assegnando, poi, lo stadio, le aree, la foresteria ai privati per l’organizzazione di due concerti, per un mese, dal 6 luglio 2015 al 6 agosto, verrebbe di fatto meno anche la promessa fatta al Messina di rinnovo automatico del comodato d’uso fino a settembre 2015. Il patron aveva chiesto più volte la concessione di alcune aree dove il Messina avrebbe voluto costruire la sua cittadella sportiva per le squadre giovanili, progetti che sono rimasti in aria perché, nel frattempo, l’amministrazione si è accorta che non avrebbe potuto mantenere gli impegni, in un caso per la diversa destinazione d’uso e per la mancanza della strada di collegamento per quanto riguarda la zona a monte dello stadio.

Lo Monaco non ha risparmiato critiche feroci anche a Lello Manfredi, ex presidente dell’Acr Messina e titolare della Sud Dimensione Servizi che collaborerà con la società catanese Musica da Bere nell’ organizzazione il prossimo anno dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti. Dopo averne storpiato il nome, ha fatto presente di avere con lui un contenzioso economico per la gestione precedente del club.

Il sindaco Accorinti, oggi fuori sede, domani terrà una conferenza stampa per esporre, invece, il suo punto di vista. Ritiene di aver agito con trasparenza e garantito all’ente che amministra un introito sicuro, vicino ai 50mila euro, con grande indotto anche per la città, dato, invece, contestato apertamente da Lo Monaco, secondo il quale, a guadagnarci saranno solo gli organizzatori mentre la città rimarrà fuori dal business.

La frattura potrebbe ancora ricomporsi ma molto dipenderà dal primo cittadino e da come riuscirà ad accontentare Lo Monaco. In ballo anche lo stadio Celeste che il Messina vorrebbe per svolgere parte della sua attività giovanile. Da risolvere per il sindaco anche il problema legato alla capienza dello stadio. Senza la strada arginale, quella che dalla statale 114 conduce all’impianto, franata anni fa per le infiltrazioni dal torrente, impossibile ipotizzare una capienza che sfiori i 40mila posti, quelli destinati ai fan di Vasco Rossi.

 

 

 

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