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Genovese si difende
e punta ai domiciliari
La Procura si oppone

Ha parlato per oltre tre ore rispondendo alle domande del gip di Messina, Giovanni De Marco, nel penitenziario di Gazzi, dove giovedì sera si è costituito subito dopo il voto della Camera che ha autorizzato il suo arresto. Il parlamentare del Pd Francantonio Genovese si è difeso dall’accusa di avere creato un “sistema”che porta il suo nome per ottenere fondi per la formazione professionale regionale e di avere usato società per scaricare acquisti personali e frodando così il fisco, tanto da andare in credito d’imposta nelle sue dichiarazioni dei redditi dal 2006. Lo ha fatto «in maniera completa e chiarificatrice », secondo il suo legale, l’avvocato Nino Favazzo. Una “lettura” evidentemente non condivisa dalla Procura, visto che l’aggiunto Sebastiano Ardita e i sostituti Liliana Todaro e Fabrizio Monaco hanno dato parere negativo alla richiesta di attenuazione della misura cautelare, anche con gli arresti domiciliari, presentata dalla difesa. De Marco ha cinque giorni di tempo per decidere. I pm a conclusione dell’interrogatorio di garanzia hanno lasciato il carcere di Gazzi senza commentare. Ha parlato, invece, l’avvocato Favazzo che ha rivelato di avere visto il suo assistito «molto sereno», riconoscendogli di avere «affrontato tutto con alta dignità. È stato un interrogatorio molto completo – ha ricostruito il penalista – e l’onorevole Genovese ha risposto alle domande in modo chiaro e puntuale. Abbiamo presentato istanza di attenuazione della misura, anche perché Genovese ha chiarito, dal suo punto di vista, la situazione e ha fornito ampie spiegazioni in merito a quanto contestato». Per questo il legale si è detto «prudentemente ottimista» sulle determinazione del giudice. «Genovese è molto sereno –ha concluso – e sta affrontando questo momento con grande dignità ».

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