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Accoglienza migranti
Accorinti risponde
al prefetto Trotta

La lettera si apre e si chiude con la conferma della più ampia disponibilità alla piena collaborazione per la gestione delle emergenze, ma prima di arrivare al punto cardine il sindaco Renato Accorinti fa un resoconto certosino di quanto accaduto il giorno e la notte del 7 maggio scorsi, dopo l’allerta della prefettura ricevuta alle 20.50 del 6. Una serie di accadimenti ormai ben noti, compresa l’assenza in città per motivi istituzionali dello stesso primo cittadino e di salute del vicesindaco Signorino, i ritardi dovuti alla ricerca e l’allestimento di un nuovo sito per accogliere i 292 migranti, in alternativa al Palenebiolo chiuso, di comunicazione sulla presenza dei minori, sulla loro assistenza, sul trasporto delle brande e dei bagni chimici, sull’impossibilità della Croce Rossa di garantire l’assistenza sanitaria notturna, tanto da dover attivare su richiesta il 118. Operazioni queste dirette e seguite personalmente  e fino a notte fonda dall’assessore alla protezione civile Filippo Cucinotta. La lunga premessa-resoconto ha un motivo specifico: dimostrare al prefetto Stefano Trotta  che palazzo Zanca non si è affatto tirato indietro, nonostante le difficoltà organizzative dello sbarco di migranti con caratteristiche ben diverse dal precedente del I maggio quando a capo c’era direttamente la prefettura, che nel caso di cui ci stiamo occupando ha invece demandato la gestione  all’amministrazione comunale. Ed ecco il punto. Sulla precisazione di Trotta, che nella sua missiva aveva chiarito che di questo tipo di emergenze se ne deve occupare il primo cittadino nella qualità di autorità di governo, sanitaria e di protezione civile, Accorinti ribatte punto per punto, spigando che: sì, in linea generale è così, ma nello specifico, non trattandosi di un arrivo diretto o accidentale nel territorio comunale, ma previsto e gestito direttamente dal ministero dell’interno e con navi della marina militare, deve essere proprio palazzo del Governo a coordinare le operazioni, ovviamente con la collaborazione di tutti gli enti egli attori interessati. Insomma, nonostante il sindaco ribadisca la piena disponibilità anche per altri eventi futuri, il sassolino dalla scarpa sulle competenze se l’è voluto levare lo stesso e anzi più di uno, visto che la lettera si chiude con l’elenco di tutte le strutture che il comune ha individuato e suggerito per l’accoglienza dei migranti, a partire dal villaggio turistico Le Dune. Infine il primo cittadino invita il prefetto ad intervenire presso il ministero affinchè venga stipulato un protocollo d’intesa in cui si preveda che i migranti debbano restare nei siti locali che saranno destinati al primo soccorso per non più di tre notti, trascorse le quali dovranno essere trasferiti in altri centri, per lasciare libere le strutture emergenziali.   

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