Torna lentamente a svuotarsi il Palanebiolo dopo 48 ore di forte emergenza ed un picco di 460 presenze fra tende e palazzetto. La maggior parte dei 266 migranti, giunti a Messina mercoledì sera con la nave mercantile Robur, hanno già lasciato la città. Allontanamento volontario per tutti visto che nessuno ha intenzione di fermarsi a Messina un giorno più del necessario. Per la maggior parte le mete agognate sono la Germania ed il nord Europa. Così già ieri pomeriggio più di cento persone hanno lasciato il Palanebiolo per non farvi più ritorno. Gli altri hanno fatto la stessa cosa stamattina. Molti, fra i quali tanti bambini, hanno raggiunto la stazione centrale o la marittima per salire su navi e convogli diretti nel continente, assistiti da volontari che li hanno rifocillati con latte, caffè e brioche. Dell’ultima ondata di stranieri giunti in città stamani al Palanebiolo sono rimaste solo tre famiglie siriane e due nigeriane, oltre al centinaio già presente nella struttura dell’Annunziata. Sono ancora a Messina, invece, i minori con i rispettivi nuclei familiari sistemati in varie strutture cittadine e della provincia. Ma la fine dell’emergenza non deve fare calare la tensione. Migliaia di persone in fuga dalle guerre civili sono pronte a sbarcare sulle coste siciliane provenienti da paesi asiatici ed africani. Il sindaco Accorinti continua a ripetere che l’immigrazione è un problema che non può essere lasciato solo sulle spalle delle singole amministrazioni. Il primo cittadino continua a cercare alternative al Palanebiolo per garantire ai migranti un’accoglienza più umana. Fra le soluzioni l’impiego di plessi scolastici dismessi. E spera nella ritrovata sintonia con il prefetto Trotta dopo la pace siglata ieri mattina e le baruffe dei mesi scorsi che avevano portato ad un vero e proprio scontro istituzionale.
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