C’è un comune denominatore, un triste filo rosso che unisce il quarto studio sullo stato dell’occupazione nella provincia di Messina redatto dalla Cgil nei giorni scorsi, le quasi cinquemila domande presentate per i cantieri di servizio del Comune e la graduatoria dei 2.504 nuclei familiari che avrebbero diritto all’esenzione dal pagamento della Tares. Tre elementi, apparentemente distanti o comunque inerenti tematiche diverse, ma che in realtà rappresentano pezzi di un unico puzzle, una fotografia deprimente della condizione socio-economica delle famiglie messinesi. E che fa emergere un inquietante realtà: l’esercito dei “redditi zero”, di quanti, cioè, dichiarano di non guadagnare nemmeno un euro nel corso dell’anno. Sono tanti, così tanti da “ingolfare”, appunto, la lista d’attesa per i cantieri di servizio o da non consentire a tutti quelli che potrebbero averne diritto di usufruire di un’importante esenzione dall’odiata Tares.
Esenzione Tares e Cantieri servizi. In quanti dichiarano “zero euro”
1.285 I messinesi tra i 18 e i 36 anni che hanno presentato domanda per i Cantieri di servizio che dichiarano zero euro.
1.191 Quelli nella fascia d’età compresa tra 37 e 50 anni. Sono 587 invece gli ultracinquantenni.
943 I dichiaranti “zero euro” che rientrano nella graduatoria degli aventi diritto all’esenzione dalla Tares.
244 I nuclei familiari con reddito zero che hanno dai quattro componenti in su.
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