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Fiumefreddo rinuncia
a carica di assessore
Giusy Furnari in Giunta

furnari e crocetta

 

L’avvocato catanese Antonio Fiumefreddo ha rinunciato all’incarico di assessore ai Beni culturali nella nuova giunta regionale di Rosario Crocetta, dopo le polemiche che lo hanno investito per le spese del Teatro Massimo Bellini durante la sua gestione come sovrintendente e per un appalto a una società vicina al clan mafioso Ercolano. In una lettera consegnata ieri al governatore e della quale si apprende solo oggi, Fiumefreddo scrive: "L'attacco alla mia persona servirebbe a colpire il governo, a cogliere ogni occasione per indebolire l’azione di profondo cambiamento da te avviato". Dunque, la rinuncia, per "restare libero di portare avanti il mio impegno per la giustizia e la legge senza doverlo contemperare con le esigenze di temperanza che si impongono a chi governa". Fiumefreddo era stato designato dai Democratici riformisti per la Sicilia, il partito creato dall’ex ministro della Margherita Salvatore Cardinale, diventato decisivo per la maggioranza all’Assemblea regionale. (AGI)

L’avvocato catanese Antonio Fiumefreddo ha rinunciato all’incarico di assessore ai Beni culturali nella nuova giunta regionale di Rosario Crocetta, dopo le polemiche che lo hanno investito per le spese del Teatro Massimo Bellini durante la sua gestione come sovrintendente e per un appalto a una società vicina al clan mafioso Ercolano. Via libera, quindi, all'assessore messinese Giusy Furnari Luvarà, che entra nella giunta Crocetta. In una lettera consegnata al governatore, Fiumefreddo scrive: "L'attacco alla mia persona servirebbe a colpire il governo, a cogliere ogni occasione per indebolire l’azione di profondo cambiamento da te avviato". Dunque, la rinuncia, per "restare libero di portare avanti il mio impegno per la giustizia e la legge senza doverlo contemperare con le esigenze di temperanza che si impongono a chi governa". Fiumefreddo era stato designato dai Democratici riformisti per la Sicilia, il partito creato dall’ex ministro della Margherita Salvatore Cardinale, diventato decisivo per la maggioranza all’Assemblea regionale.

 

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