Giocando con le parole si potrebbe dire che la giunta Accorinti ha deciso di alienare il piano di alienazione degli immobili comunali. Innanzi tutto non favorirebbe l’approvazione del piano di riequilibrio (ma, anzi, in alcuni casi l’ha proprio compromessa), ma c’è anche un altro intento, che poi è uno degli obiettivi di questa amministrazione (nonché cavallo di battaglia degli attivisti del Pinelli) che è la salvaguardia e la gestione partecipata dei beni comuni.
E oggi sono state illustrate le finalità del laboratorio Messina per i beni comuni e le istituzioni partecipate, istituito il 30 gennaio scorso dalla giunta, e il protocollo d’intesa approvato il 18 marzo e che sarà proposto per la sottoscrizione ad altri comuni d’Italia per un regolamento condiviso della gestione partecipata del patrimonio pubblico,con la formulazione di progetti che poi dovranno essere approvati nelle aule consiliari. A tal proposito, l’argomento sarà al centro di un convegno che si terrà venerdì nel salone delle bandiere a partire dalle 9.30 con la partecipazione del giurista teorico dei beni comuni, Ugo Mattei e di alcuni movimenti di autogestione provenenti da tutta Italia. Il laboratorio è composto da tre organi: un forum della cittadinanza, un tavolo tecnico di esperti e un nucleo di coordinamento affidato all’assessorato. Del tavolo tecnico fa parte il giurista e vicepresidente emerito della corte costituzionale Paolo Maddalena.