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Via Catanoso, quando
il torrente fa paura

vigili urbani

Una vecchia baracca costruita sul torrente, col tetto sfondato. Un calesse, dentro. Segno evidente dell’uso che se ne faceva. Era una stalla, anche se adesso dei cavalli non c’è traccia. Stalle erano anche le baracche che ci sono più su. Siamo a Villaggio Aldisio. Qui pochi giorni fa sono intervenuti i carabinieri. Due persone sono state denunciate per gli allacci abusivi a luce e acqua. Per gli animali sono stati chiamati in causa Asp e Polizia Municipale. Quando gli uomini del nucleo decoro guidati da commissario Santagati e i veterinari Ruggeri e Franchina sono intervenutui, però, i cavalli non c’erano più. Difficile dunque appurare eventuali violazioni sulle normative igienico sanitarie. Molto più semplice prendere atto del fatto che queste strutture sono costruite proprio a ridosso di un torrente. Ormai quasi completamente ostruito da detriti, erbacce e rifiuti.

Qui, per fortuna, non ci sono abitazioni. Il problema è poco più giù, in via Natale Catanoso. Questa è la fine del torrente. Sullo sfondo si vede il Policlinico. L’acqua che scende defluisce tutta da queste due buche. Attorno gli abitanti hanno creato una piccola recinzione per evitare che i rifiuti più grandi possano ostruire il passaggio dell’acqua che da qui arriva sotto il viale Gazzi. Li hanno raccolti in questo contenitore improvvisato, lo fanno ogni volta che piove. Su questa strada abitano 23 famiglie, circa 100 persone. Quando c’è maltempo diventa un inferno. Loro sono costrette a chiudersi in casa, aspettando che la pioggia finisca e sperando che non faccia troppi danni. Hanno chiesto più volte interventi, hanno provato a entrare nelle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio vero. Ma sono sempre rimasti fuori, perché ci sono altri rioni in cui gli interventi vengono considerati prioritari. Qui, però, il rischio è alto, l’emergenza vera. 

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