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Morte Provvy Grassi
conferito incarico
per l'autopsia

Un medico legale ed un ingegnere nominati per capire come e quando sia morta Provvidenza Grassi la 27enne sparita la notte del 10 luglio scorso ed il cui corpo è stato ritrovato giovedì sera sotto il viadotto Bordonaro della tangenziale. E’ stato il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, titolare dell’inchiesta, a conferire oggi l’incarico alla dottoressa Elvira Ventura Spagnolo che eseguirà l’autopsia all’obitorio del Policlinico. L’esame dovrà stabilire se la ragazza sia deceduta a causa del volo con l’auto dal viadotto, se sia morta sul colpo o se, come si pensa, dopo un’atroce agonia. Toccherà invece all’ingegnere accertare se  le ammaccature riscontrate sulla Fiat 600 siano compatibili con  l’incidente stradale avvenuto fra la fine della galleria e l’inizio del viadotto Bordonaro e se sulla carrozzeria siano presenti tracce di un impatto con un altro mezzo. Il che vorrebbe dire che l’auto sia stata tamponata facendo perdere il controllo alla 27enne. Sarebbe stato a quel punto che la 600 sarebbe prima finita contro il guard rail all’interno della galleria  e poi, in un tratto privo di protezione sarebbe volata nella scarpata finendo a ridosso di una cabina elettrica del CAS dov’è rimasta per tutti questi mesi senza che nessuno si sia accorto di nulla. Una ricostruzione che non convince i familiari di Provvidenza Grassi, assistiti dall’avvocato Giuseppina Iaria che non credono all’ipotesi dell’incidente stradale e lamentano ritardi nelle indagini ed il mancato ritrovamento del corpo della ragazza per sei lunghi mesi.  Tanto più che in queste ore un nuovo tassello si è aggiunto al giallo di questa scomparsa. Si tratta di una telefonata partita dal cellulare di Provvidenza e giunta sul telefono di casa dei genitori. Telefonata alla quale rispose la madre della ragazza senza ricevere alcuna risposta. Erano le 13,16 del 10 luglio, ovvero 11 ore dopo la presunta ora dell’incidente. Circostanza che spalanca diversi scenari. Ad esempio quello che Provvidenza fosse ancora viva a quell’ora e che abbia tentato disperatamente di chiamare casa con il proprio telefonino senza riuscire a parlare. Telefonino che poi è stato ritrovato sul luogo dell’incidente. Così come accanto alla galleria è stato trovato il paraurti anteriore con la targa il che, avvalorerebbe la tesi dell’incidente. Nell’inchiesta il sostituto procuratore Capace Minatoli ha iscritto sei persone ne registro degli indagati fra vertici del Cas ed ispettori di zona. Si tratta dell’allora commissario del CAS Nino Gazzarra, di Anna Rosa Corsello, Letterio Frisone, Gaspare Sceusa, Carmelo Cigno ed Antonino Spitaleri. R.P.

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