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l’impianto di cremazione

  Sarà attivato da domani l’impianto di cremazione al Gran Camposanto. Un profondo cambiamento culturale, con un indelebile impatto sulla concezione privata e sociale di uno dei momenti più intimi e dolorosi dell'esistenza umana. Quello che il Comune offrirà non è un semplice servizio cimiteriale, ma lo spunto per una vera e propria rivoluzione, anche sul piano etico, che non sarà priva di elementi di dibattito. A prevedere per la prima volta un simile impianto fu nel 2003 il piano particolareggiato del Gran Camposanto, quindi sulla base del progetto di massima redatto dagli architetti Francesco Cardullo, Aldo Indelicato e Guglielmo La Rocca (per una struttura che contenesse da 1.800 a 1.600 urne) fu bandito l’appalto integrato da 2,4 milioni di euro (allora era assessore il prof. Francesco Squadrito). La gara fu aggiudicata all’ati So.Crem fra le imprese Chiofalo Costruzioni srl, Guerrato spa e Presti srl, ma si dovette attendere molto tempo e una sfilza di sopralluoghi e autorizzazioni prima che i lavori partissero. Ultimate tutte le opere edili, nella spianata adiacente all’antico splendido Cenobio, già da qualche mese vanno avanti i collaudi (non senza problemi tecnici) e proprio da domani, dopo le prove con materiali non umani, verranno trattate tre salme, che accederanno gratuitamente al servizio alla luce delle modalità di esenzione previste dalla legge.

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