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Si lavora per
"indorare"
la pillola

Finite le feste, rispunta la minacciosa Tares. Non che non abbia accompagnato cenoni e brindisi dei messinesi, ma dopo la sbornia, a mente fredda questo tributo dà davvero molto più fastidio.

Su più fronti si sta cercando di indorare la pillola. Ci  pensano gli apparati dell’amministrazione, la politica, i sindacati ma anche i semplici cittadini. Cominciamo dal logistica. In molte parti della città i postini non sono ancora riusciti  consegnare tutte le buste con bollettini  per il pagamento della Tares. Per tutta questa settimana è ancora  opportuno aspettare. Nel frattempo i quartieri saranno per cosi dire “ formati” per poter essere punti informativi utili per i cittadini. Nelle circoscrizioni coloro che non hanno ricevuto i bollettini potranno stamparne  una copia e poi andare a pagarla attraverso l’F24 o i bollettini postali.

L’incremento del costo del servizio di raccolta e smaltimento, da quest’anno a totale carico del Comune,  continua a sollevar polemiche. Una Tares più costosa della Tarsu per circa il 40% non può andar giù a nessuno, anche a quanti quel regolamento e quelle tariffe le hanno dovute approvare. In primis i consiglieri comunali.

Domani è prevista la conferenza stampa dei gruppi del PD e di Felice per Messina, oggi, invece l’UDC chiede con una nota urgente il calcolo su base mensile del tributo in caso di variazione  del nucleo familiare e poi il posticipo delle due successive rate ad aprile e luglio.

Sull’argomento interviene anche la Rete rifiuti Zero che al di là della distacco da coloro che propongono ricorsi  e disobbedienza fiscale, sottolinea come sia indifferibile la riduzione dello smaltimento da parte di ciascuno attraverso buone regole di viver civile e soprattutto punta l’indice contro i costi di gestione calcolato in 180 euro a tonnellata.

La Cgil si concentra soprattutto sul contrasto alla diffusissima evasione che consentirebbe ai  cittadini onesti di pagar di meno. Il segretario generale Lillo Oceano chiede un piano di agevolazione e detrazione per l famiglie a basso reddito.

Su questo argomento sta continuando a lavorare l’assessore Signorino. Il milione  e mezzo destinato a questa fascia d’ indigenza sarà utilizzato in base a parametri diversi a quelli dell’Isee, troppo spesso dribblato dai furbetti. Palazzo Zanca pensa di poter agevolare coloro che hanno fatto richiesti si sostegno ai servizi sociali o di attingere alle liste dell’emergenza abitativa.

 

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