Adesso il pasticcio dei mercatini di Natale è completo. E dopo aver assunto i contorni della farsa, ottiene il sigillo, letterale e non metaforico, della magistratura. Che con un provvedimento firmato la vigilia di Natale dal giudice per le indagini preliminari Giovanni De Marco, ha posto sotto sequestro i 28 stand di largo San Giacomo, finiti al centro di un intreccio burocratico- amministrativo con risvolti politici, nel momento in cui il Pd ha chiesto le dimissioni dei due assessori interessati alla vicenda, quello al Patrimonio, Guido Signorino, e quello al Commercio, Patrizia Panarello. Certo è che qualcuno, a Palazzo Zanca, dovrà rispondere di quello che solo per una lunga sequela di errori e di “leggerezze” è divenuto un vero e proprio caso natalizio. Il decreto di sequestro preventivo è stato notificato ieri mattina dalla sezione Tutela territorio della polizia municipale. Chiusi tutti gli stand, “esenti”solo le merci che erano esposte all’in - terno. C’è anche un indagato, Antonino Corona, titolare dell’asso - ciazione “Messina Lavora” alla quale, il 6 dicembre, era stata data la prima concessione da cui è nato tutto. Quella concessione era stata rilasciata in virtù di un punto del regolamento comunale sul suolo pubblico che era stato “cassato” un anno e mezzo prima (tant’è che a Ferragosto non erano state rilasciate concessioni), ma che evidentemente gli uffici avevano “dimenticato”. Ma la toppa è risultata peggiore del buco.
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