Messina

Martedì 30 Aprile 2024

L’austerità va bene ma
un Natale così triste...

   Che lo si guardi dall’alto o “dal basso”, è un Natale triste. Tra tutte le città dell’Isola, Messina sembra la più malinconica, e non era questa l’immagine che una nuova giunta, insediatasi da quasi sei mesi, avrebbe dovuto, e probabilmente voluto, dare. Intendiamoci, di fronte a una crisi epocale come quella che stiamo vivendo, non può esserci spazio per gli sprechi, bisogna necessariamente darsi delle priorità e avere il senso della misura e una concezione austera dell’uti - lizzo delle risorse pubbliche, in verità sempre più scarse. Ma quello del 2013 è il primo Natale della giunta Accorinti e si presenta così, spoglio come un albero rinsecchito, senza isole pedonali, senza luminarie, senza eventi che non siano le occupazioni delle scuole o le mostre dei presepi allestite dalla Curia arcivescovile o dalle tante associazioni di volontariato. Uno dei motivi di vanto dell’at - tuale amministrazione continua a essere l’invito rivolto ai cittadini, pochi giorni dopo l’insedia - mento, e raccolto da molti messinesi, che si mobilitarono per una giornata trascorsa a ripulire tratti di spiaggia. Ebbene, si sarebbe dovuto seguire questo metodo, visto che di fondi in bilancio destinati all’effimero non vi è traccia. Preso atto dell’impossibilità di utilizzare i vecchi addobbi, e le luci sepolte negli scantinati e ritenute non più a norma, si sarebbe potuto lanciare un appello, nel corso di una conferenza stampa, chiedendo la piena collaborazione dei cittadini, dei commercianti, degli imprenditori. La crisi c’è dovunque, almeno alle nostre latitudini. E allora perché Palermo e Catania, malgrado i drammatici problemi e le emergenze costanti (vedi l’immondi - zia che sommerge le strade della capitale siciliana), riescono a presentare un volto dignitoso, con le piazze addobbate a festa e non una ma tante isole pedonali, e noi no?

L'articolo completo di Lucio D'Amico lo trovate sul nostro giornale

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