L’ultimo fu varato nel 98 ma firmato dalla regione solo nel 2002. Il Piano Regolatore generale vigente a Messina non è più cambiato da allora.
Il prossimo ha mosso i primi passi oggi e la sua definizione, in base al cronoprogramma presentato oggi, è prevista per il novembre del 2015 quando l’amministrazione lo presenterà al consiglio comunale per l’approvazione.
Nel frattempo dovrebbe diventare realtà la trasformazione dell’area siciliana sullo Stretto in città metropolitana e ad quel punto non sarà più necessaria l’approvazione della Regione.
Oggi è nato Pico il Piano regolatore condiviso. L’amministrazione, gli uffici di Palazzo Zanca vogliono condividere il senso ed i contenuti di questo strumento che ridisegnerà la città secondo rinnovate esigenze.
Il Prg deciderà da qui ai prossimi due anni dove sarà possibile realizzare nuovi spazi urbani, strade, piazze, parchi e volendo nuove costruzioni.
E è proprio sulla cubatura ceh si gioca la grande partita della amministrazione Accorinti. Il progetto è quello di non aumentare la cementificazione ma di certo di razionalizzare le nuove costruzioni, senza preoccuparsi – ha detto De Cola – delle misure, i metri cubi, ma piuttosto dei valori. Lo si potrà fare solo passando da un’analisi dell’esistente – sono migliaia le abitazioni non utilizzate in città – attraverso la comprensione delle potenzialità del territorio e incamerando le aspettative dei cittadini.
Il Pico- il piano regolatore condiviso – infatti prevede la partecipazione dei messinesi al stesura del documento urbanistico. Le proposte dovranno giungere entro il 9 febbraio e potranno essere consegnate brevi manu alla propria circoscrizione o attraverso la posta elettronica all’indirizzo [email protected].
Entro aprile invece sarà attivata la variante di salvaguardia che vincolerà tutte quelle aree che, in base ad un piano geologico già esistente e ad uno studio più recente dell’Enea possono essere definite a rischio idrogeologico
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