Messina

Domenica 28 Aprile 2024

Sotto sfratto mamma con
figlioletta autistica

Maria soffre di “autismo grave” contratto, pare, dopo un vaccino quando aveva quattro mesi. Da tempo, dopo tormentosi periodi, dà segni di miglioramento tanto sottili quanto meravigliosi per i cieli nuovi che si aprono. L’autismo grave è la scoperta di un incubo ma se una bambina ha a suo fianco una “mamma coraggio” come la sua, l’incubo comincia a concedere varchi da cui entrano soffi di gioia pura: ad ogni progresso. Maria la riflette in due occhi scuri che lunghe ciglia non velano. Quando lei entra in pasticceria o in tabaccheria, dov’è voluta bene come una figlia, può fare quasi tutto. Gira dietro il bancone e saltella con le sue scarpette da tennis come se si presentasse ogni volta: un vento di felicità anche se fatica a tradursi in parole. Un giorno Maria ha detto “ciao” a una commessa del Viale. Ora partecipa alle feste dei compagnetti, vuol giocare a pallavolo, e anche solo con gli occhi grida il suo sogno: i cavalli. Parallelamente a tutto ciò, senza che la piccola se ne accorga protetta com’è, va avanti la battaglia disperata della sua mamma per non farle perdere i suoi progressi. È una donna di 38 anni, in passato travolta da una successione di prove traumatiche, da cui ha saputo venir fuori a differenza di altri. Da mamma, però, è stretta in una tenaglia di solitudine sociale, allentata per un po’ da pochi veri benefattori: un caso simbolo dei drammi che scuotono l’Italia di oggi.

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