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Muore dopo operazione,
procura apre inchiesta

E’ morta  il giorno di ferragosto, nel reparto di Rianimazione del Piemonte, un mese dopo aver subito un intervento chirurgico per la frattura scomposta di tibia e perone alla clinica Cot. Trenta giorni in cui il quadro clinico, di una donna di 62 anni di s.Teresa di Riva, si è aggravato fino a portarla alla morte. Ora i due figli hanno presentato un esposto in Procura per chiedere che vengano accertati eventuali responsabilità dei medici che hanno avuto in cura la paziente.  Il sostituto procuratore Margherita Brunelli ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sul corpo della 62enne per la quale sarà ora necessaria la riesumazione del cadavere.

La donna già a giugno  era stata ricoverata al Policlinico per un forte forma di astenia caratterizzata da debolezza muscolare e affaticabilità.

Poi il 31 luglio una rovinosa caduta le provocò la frattura scomposta di tibia  e perone e la lussazione di una caviglia.  Tre giorni dopo fu sottoposta ad intervento chirurgico alla clinica Cot di Messina ma, come scrivono i figli nell’esposto, nelle ore successive all’intervento le condizioni della donna si aggravarono. La 62enne accusò gravi scompensi cardiaci, sudorazione eccessiva, pressione elevata e fu trasferita d’urgenza al Papardo.  Poche ore dopo entrò in coma e trasferita al Piemonte, dove fu trovato posto in Rianimazione.  Al piemonte la donna fu sottoposta ad emotrasfusione ed intervento di trachetomia  ma un mese dopo, il 15 di agosto, la 52enne di S.teresa di Riva morì per arresto cardiaco con pregressa polmonite. Ora l’apertura dell’inchiesta del sostituto procuratore Brunelli che ha disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche della donna. Domani mattina sarà conferito l’incarico al medico legale per l’autopsia.

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