L’Atm rischia di scomparire. Un’agonia lenta e inarrestabile alla quale stanno contribuendo gli errori di gestioni passate ed oggi l’inflessibilità della Regione che dal 2011 non paga alla società il contributo per i chilometri percorsi. Una cifra enorme, pari a 7 milioni 700mila euro, che darebbe una importante boccata d’ossigeno alle casse dell’Atm ed ai suoi 580 dipendenti. Un tentativo per scuotere la Regione lo hanno fatto tre giorni fa il commissario speciale dell’Atm, Domenico Manna ed il direttore generale Ferdinando Garufi. Con una lettera inviato all’assessorato alla Infrastrutture e Mobilità reclamano l’erogazione dei quasi 8 milioni di euro senza i quali l’azienda rischia il blocco totale dell’attività. Proprio ora che si parla di rimodulare la viabilità, d’incentivare l’uso del tram per gli studenti e di introdurre i bus navetta l’azienda di trasporti va incontro alla paralisi. E tutto ciò, senza dimenticare le colpe del passato, per l’ostinazione della regione che non intende versare le somme dovute aggrappandosi ad un vecchio contenzioso legale che riguarda il conteggio chilometrico relativo al periodo 2003 – 2007. Conteggio che, secondo l’accusa, sarebbe stato taroccato per spillare più soldi alla Regione. L’inchiesta della magistratura è però giunta al primo grado di giudizio e per essere definita trascorreranno ancora diversi anni. L’Atm non può certo permettersi di tenere congelati quasi otto milioni di euro avendo le casse desolatamente vuote ed i sindacati hanno già preso posizione contro la decisione della Regione che rischia di far saltare il banco. Una situazione esplosiva mentre anche stamattina i lavoratori hanno protestato al Comune perché da due mesi sono senza stipendio. E già pensano al rischio ritrascorrere un altro Natale nero come quello degli ultimi anni.
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