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Atm: un esposto in
Procura accusa Conte

L’esposto in Procura, stavolta, non è contro ignoti. Ci sono un nome e un cognome, nella denuncia presentata dal commissario speciale dell’Atm Domenico Manna per far luce su uno dei fatti inquietanti avvenuti di recente in azienda. E sono nome e cognome pesanti: quelli dell’ex direttore generale Claudio Conte. A lui si riferiva, Manna, quando affermava «ad introdursi non autorizzata negli uffici è stata una persona che non fa più parte dell’azienda».
Conte, che dell’Atm non fa più parte formalmente dal 5 ottobre, di fatto dagli inizi di luglio, quando è stato “licenziato” proprio da Manna, sarebbe stato beccato negli uffici della sede di via La Farina una domenica sera. E da quegli uffici, sempre non autorizzato, sarebbe uscito con quattro borse piene di documenti, prelevati da quello che fino a pochi mesi prima era il suo ufficio. Che tipo di documenti? Come ha fatto, Conte, a introdursi? Interrogativi a cui i nuovi vertici dell’Atm vogliono dare risposta, da qui l’esposto che il commissario Manna ed il nuovo direttore generale, Ferdinando Garufi, hanno presentato in Procura.

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