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Pacta  servanda sunt, i patti si rispettano è il nome dell’operazione della Guardia di finanza che ieri ha portato all’arresto di due docenti. E all’Università di Messina i patti si rispettavano, i favori si ricambiavano ma per favori spesso s’intendeva far vincere un concorso a chi non possedeva i titoli necessari. E’ quanto sarebbe accaduto  nel concorso per ricercatore a tempo determinato in microbiologia e microbiologia clinica alla facoltà di Medicina.  Un film già visto recentemente con un concorso alla facoltà di veterinaria. Questa volta il vincitore designato era Carlo Bisignano, figlio del Preside della facoltà di Farmacia, Giuseppe bisignano. Tre i candidati ma le valutazioni migliori da parte dell’intera commissione sono tutte per il candidato Salvatore Papasergi, con esperienze lavorative all’istituto Pasteur e senza alcun padrino che lo caldeggiasse. Scrive il gip Massimiliano Micali nella sua ordinanza: “Il 15 aprile 2003 fu fissata la data per il colloquio orale ma alla discussione pubblica si presentò il solo dott. Bisignano. Era accaduto  che il potenziale vincitore Papasergi cinque giorni prima aveva inviato al presidente della commissione, il professor Giuseppe Teti comunicazione di rinuncia a partecipare alla procedura di comparazione valutativa.  In poche parole il professor Bisognano ha raggiunto il suo scopo. Unico candidato rimane il figlio Carlo mentre Papasergi, che lui deride nelle telefonate intercettate chiamandolo  Pappataci, rinuncia con il miraggio di essere aiutato in seguito a vincere un alto concorso.  Alla Guardia di Finanza Papasergi spiega negli interrogatori che non essendo raccomandato e non avendo nessuno alle spalle ha preferito fare ciò che gli era stato consigliato. Alla fine Carlo Bisignano si aggiudica il concorso ma il gip Micali scrive nell’ordinanza che la vicenda delinea uno spaccato del mondo accademico che non è un’iperbole definire sconfortante e che il prof. Bisignano mosso dall’esigenza di assicurare al giovane rampollo una prima quanto duratura collocazione in ambito universitario non abbia esitato ad attivarsi per orientare gli esiti della procedura comparativa in esame addirittura selezionando personalmente i componenti la commissione.

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