Hanno scelto un metodo inusuale quello della requisitoria scritta per spiegare in oltre 250 pagine il ruolo dell’avvocato Rosario Pio Cattafi in Cosa Nostra. Per i sostituti della DDA Angelo Cavallo, Vito Di Giorgio e Giuseppe Verzera, non ci sono dubbi. E lui il capo indiscusso della mafia barcellonese come hanno confermato alcuni importanti collaboratori di giustizia barcellonesi e catanesi. Alcuni dei quali avrebbero partecipato a dei summit alla presenza di Nitto Santapaola che con Cattafi aveva un rapporto paritario all’interno della famiglia.
Oggi al gup Monica Marino i PM hanno chiesto con l’abbreviato per Cattafi che si trova ristretto al 41 bis, la condanna a 16 anni di reclusione. Nei mesi scorsi aveva sorpreso la scelta di accedere all’abbreviato e di essere giudicato separatamente rispetto agli altri sei indagati dell’operazione Gotha 3. Una scelta dettata anche dalla circostanza che Cattafi, che oggi ha seguito l’udienza in videoconferenza, si preparava a rilasciare ai magistrati nuove scottanti rivelazioni.
Intanto oggi l’udienza è proseguita per gli altri indagati con la discussione delle parti civili. Il 22 luglio Cavallo, Di Giorgio e Verzera avevano chiesto la condanna a 16 anni per Tindaro Calabrese, già boss dei Mazzarroti, 10 anni per Agostino Campisi, 16 anni per il cassiere della cosca Giuseppe Isgrò, 14 anni e mezzo per il boss Giovanni Rao di Castroreale e 10 anni per il barcellonese Salvatore Carmelo Trifirò.
La sentenza per tutti, Cattafi compreso è prevista per il 18 novembre prossimo.