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Addio alle Ato, ma
le SRR che fine hanno fatto

Il vero pericolo è l’impasse. Quel vuoto normativo che paralizzerebbe la la gestione e persino la raccolta dei rifiuti.

Mancano solo sette giorni al termine indicato  dalla legge regionale per la nascita della cosidette Srr,  le società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti create dalla riforma degli Ato nel 2010 .

A fine di questo mese, in forza alla medesima disposizione, smetterebbe ogni fase operativa di Ato 3 che andrebbe dunque in liquidazione definitiva.

Giuridicamente verrebbe meno il soggetto istituzionalmente deputato alla gestione diretta dei rifiuti del Comune di Messina.

A cascata anche i rapporti con Messinambiente sarebbero privi di ogni sostegno di legge con evidenti possibili ripercussioni sulla raccolta.

Va detto che il 30 settembre è già la data del termine di un regime transitorio avviato mesi addietro.

La Srr che dovrebbe nascere  porterebbe il nome di Messina Città metropolitana e coinvolgerebbe ben 48 comuni in una fascia tanto ampia da partire da Terme Vigliatore a finire sino a Giardini Naxos.

La costituzione  della stessa società, con la convocazione dei sindaci dei comuni interessati ed una serie di adempimenti amministrativi ed economici, è partita a rilento e non  è stata ancora completata. All’appello mancherebbero due comuni anche se la Regione aveva minacciato- senza dare seguito -  l’invio di un commissario in quelle municipalità che non si fossero messe in linea entro fine luglio con le nuove indicazioni.

Una prossima convocazione della costituenda Srr Messina città metropolitana è prevista alla provincia in questa settimana ma è chiaro che non si arriverà al varo entro i termini previsti. Palazzo Zanca ha un piano alternativo affidando a Messinambiente, in regime di emergenza, la prosecuzione della raccolta rifiuti ed avviando inoltre "l’assorbimento" dei 53 lavoratori dell’Ato che poi dovrebbero finire nella nuova Srr.

Intanto  però l’assessore regioanale Marino tuona da Catania. “ Dal primo ottobre siamo pronti a sostituirci agli amministratori per evitare che i rifiuti rimangano in strada. Certamente- ha detto Marino- le Srr non saranno in grado di operare in maniera normale e la Regione dovrà farsene carico. Indietro comunque non si torna”. La linea all’orizzonte della questione rifiuti appare pericolosamente confusa ed il primo ottobre è dietro l’angolo, speriamo di non trovarci anche la spazzatura. 

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