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Muore aspettando
l’ambulanza, c’è
un’inchiesta

Una donna invalida di 56 anni che si sente male in casa, una calda mattina d’agosto, il marito e le figlie che chiamano allarmati il 118, ma dopo un’ora e passa non si sente nemmeno in lontananza quella sirena rassicurante, tanto che la sistemano alla meglio sull’auto di un vicino e partono tutti verso il Policlinico. Ore di angoscia appesi a quella porta a vetri della Rianimazione dopo un passaggio al pronto soccorso, fino alle sei del pomeriggio, quando una dottoressa ha l’ingrato compito di dire che non c’è stato nulla da fare: «... mi comunicava che mia moglie era deceduta senza però specificare altro». Ecco la triste storia su cui il sostituto procuratore Fabrizio Monaco ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per la morte della 56enne G.R., deceduta il 26 agosto alla Rianimazione del Policlinico dopo una giornata di sofferenze. I familiari infatti, il marito e le figlie, lo stesso giorno hanno presentato una dettagliata denuncia all’Ufficio prevenzione generale della polizia, e adesso assistiti dal legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Donato, vogliono sapere dalla magistratura se ci sono responsabilità mediche o organizzative del 118 per quella giornata angosciante conclusa tragicamente. Il sostituto Monaco ha già sequestrato tutti gli atti amministrativi e le cartelle cliniche della vicenda, l’autopsia affidata al medico legale Elvira Ventura Spagnolo è stata già eseguita e si attendono gli esiti tra 60 giorni.

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