È durata ben nove ore ieri, tra la mattina e il pomeriggio, la seconda giornata di trattazione dei ricorsi davanti al Tribunale del riesame per l’inchiesta “Corsi d’oro”, che tre settimane fa ha portato a una serie di provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari. Al centro l’attività degli enti di formazione Lumen, Aran e Ancol: “delineate” dall’accusa due associazioni a delinquere finalizzate al peculato, alla truffa aggravata, a reati finanziari e falsi in bilancio. Peraltro sono state affrontate solo alcune delle posizioni, il resto si farà questa mattina. Ieri sono state esaminate le vicende di Chiara Schirò, moglie del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese, Daniela D’Urso, moglie dell’ex deputato regionale del PdL Giuseppe Buzzanca, Natale Lo Presti e Natale Capone. Trattata anche la posizione di Elena Schirò, moglie del deputato regionale del Pd Franco Rinaldi, solo per gli aspetti legati al sequestro di beni. Stamani invece saranno discusse le posizioni dell’ex assessore comunale Melino Capone, di Elio Sauta e della moglie Graziella Feliciotto. Ma il “piatto forte” di ieri è senza dubbio il verbale che un indagato dell’inchiesta, il consigliere comunale 42enne di Acquedolci Salvatore Natoli, ha riempito il 30 luglio scorso, e che la Procura ha depositato come nuovo atto, pieno zeppo di “omissis”. Nuovi sviluppi in arrivo?
L'articolo di Nuccio Anselmo lo trovate sul nostro giornale
Caricamento commenti
Commenta la notizia