C’è speranza. Il default di Palazzo Zanca può ancora essere evitato. Ma è chiaro che la strada che porta fuori dalle secche è sempre più stretta, perché di sabbia nella clessidra ne è rimasta pochissima. La missione romana del vicesindaco e assessore al Bilancio, Guido Signorino, ha portato in dote buone notizie. A Palazzo Zanca non erano in pochi, infatti, a temere che dal Ministero arrivasse il disco rosso sulla possibilità di modificare il Piano di riequilibrio inviato dal commissario Luigi Croce nei mesi scorsi. E invece a Roma, Signorino ha ottenuto garanzie, dopo gli incontri con il sottosegretario del Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, e con il presidente della Commissione ministeriale che si occupa della valutazione dei piani di riequilibrio, Verde (all’incontro era presente anche il deputato messinese Francantonio Genovese). «È stata accettata l’impostazione complessiva della nostra richiesta – ha commentato ieri sera il vicesindaco –. È stato, infatti, ritenuto che una nuova Amministrazione ha “diritto” a rivedere un Piano di riequilibrio precedentemente presentato da chi la precedeva, nel nostro caso il commissario Croce. E questo è già un ottimo risultato, visto che il nostro destino non è più legato al precedente Piano».
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