«Siamo qui. Non ci credo». Una cittadina messinese, salita come tanti a piedi dal viale Giostra fino alla sommità del nuovo viadotto, sintetizza così, in cinque parole pronunciate a bassa voce in mezzo al pubblico delle grandi occasioni, lo stato d’animo di chi ieri mattina ha seguito una cerimonia speciale. Non tanto e non solo per l’opera in sè, ma per il suo più intrinseco significato, quello che sta dietro al cemento armato e all’acciaio. È il senso di rivalsa che prevale, la soddisfazione di un risultato giunto dopo sedici anni, quando tutto sembrava perduto, con un’opera realizzata e funzionante lì dove c’erano solo spettri in calcestruzzo. Già da stamane, smontati i palchi e riposti i nastri tricolori, lo svincolo di Giostra verrà aperto al pubblico –dopo le 10, almeno lo speriamo... – entrando di diritto fra le infrastrutture viabili più importanti per l’area urbana messinese. Resta agli onori delle cronache la cerimonia in grande stile organizzata ieri dall’Anas proprio sulla nuova rampa, che condurrà il traffico automobilistico verso Palermo (attiva anche la rampa verso Catania). Un parterre d’eccellenza, quello chiamato a testimoniare l’importanza di un evento che, dopo mesi d’attesa, giunge a ridosso delle prossime amministrative, anzi, proprio nel giorno della presentazione delle liste elettorali. Oltre all’amministratore unico dell’Anas Pietro Ciucci, erano presenti l’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta, il commissario del Comune Luigi Croce, il vicepresidente della Provincia Carmelo Torre, il questore Carmelo Gugliotta, il presidente della Fondazione Bonino Pulejo Nino Calarco e numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine e delle amministrazioni locali. In prima fila, ovviamente, nel corso della cerimonia coordinata dal responsabile delle comunicazioni per Anas Giuseppe Scanni, i dirigenti dell’ente nazionale, al quale –dopo l’affidamento della direzione dei lavori operato nel 2009 dall’allora sindaco Giuseppe Buzzanca, ieri presente all’inaugurazione – si deve la determinante accelerazione degli ultimi anni. Al patron dell’impresa costruttrice – l’imprenditore Giuseppe Ricciardello (presente con la figlia Irene, direttore tecnico dell’impresa, il direttore tecnico di cantiere arch. Antonino Virecci e il capo cantiere Antonino Marrone) senza la cui tenacia (e capacità finanziaria: attende ancora pagamenti per 25 milioni di euro!) nessuna opera ci sarebbe – e alle maestranze impegnate fino allo stremo soprattutto negli ultimi giorni, è andato il ringraziamento del direttore regionale dell’Anas ing. Salvatore Tonti, recentemente subentrato all’ing. Ugo Dibennardo, che ha manifestato orgoglio per la “missione” portata a termine, almeno per questa prima parte, dall’Anas grazie ai suoi tecnici: l’ing. Giovanni Iozza, responsabile del procedimento, l’ing. Cristiano Fogliano, unico messinese, per questo impegnato con una marcia in più nella direzione dei lavori, il geom. Francesco Caccamo, direttore operativo. Una vera e propria sfida, soprattutto nel montaggio dei piloni e delle campate, per un investimento complessivo di 104 milioni di euro (fondi ministeriali girati – ancora solo in parte– al Comune): le opere sono ora complete al 98%. «Sin dal momento del mio insediamento ho pensato che era giunto il momento di aprire questo svincolo, e ringrazio chi vi ha preso parte in ogni modo» ha sottolineato il commissario Croce». Torre ha invece ribadito l’importanza della nuova arteria ai fini della mitigazione del traffico urbano, mentre l’assessore Bartolotta ha posto l’accento sul valore di un simile evento in chiave di cambiamento per una città che così lascia «un passato fatto di criticità». È toccato a Ciucci, infine, tirare le fila di un discorso complesso, portando preliminarmente i saluti dei ministri Lupi e D’alia, «assenti per impegni istituzionali» (in realtà, per direttiva di Letta sulle partecipazioni ad eventi in campagna elettorale). L’amministratore dell’Anas ha ricordato le perplessità avute di fronte alla richiesta del sindaco Buzzanca sulla direzione lavori «di un’opera travagliata. E ora il suo completamento testimonia la positività di quella decisione ». Dopo un cenno alla «disponibilità dell’impresa» che ha consentito di compensare molti ritardi», Ciucci ha tracciato un report degli altri cantieri Anas in Sicilia, per circa 7 miliardi di euro. Al termine della benedizione dell’arcivescovo Calogero La Piana, è stato Croce a tagliare il nastro sull’onda dell’Inno di Mameli. Oggi, dopo i brindisi, è tempo finalmente di fatti.
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