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Le tre famiglie
lasciano Zanca

sfrattati case zancle

Sacchetti e cuscini non ci sono più. Erano ammassatti in un angolo di questa stanza di Palazzo Zanca. Li hanno portati via ieri, i nove ex abitanti delle Case Zancle di Tremonti, quando hanno lasciato il Comune.

In realtà sopo spariti anche i divanetti. Ma quelli per altre ragioni. L’amministrazione li ha mandati a lavare, racconta qualcuno. Li hanno fatti togliere per evitare pericolose emulazioni, sussurra qualcun altro. Venti giorni dopo, Palazzo Zanca è tornato semplicemente sede degli uffici comunali. Non più alloggio per tre delle otto famiglie allontanate dalle Case Zancle di Tremonti. Occupavano appartamenti senza averne diritto, la maxi operazione delle forze dell’ordine li ha fatti sgomberare, alcune persone si sono sistemate da amici e parenti, tre famiglie sono rimaste in strada. E hanno deciso di andare al comune.

L’impegno di alcuni consiglieri comunali ha permesso di tenere accesi i riflettori su questa vicenda. Emilia Barrile, Nicola Cucinotta, il presidente del consiglio Pippo Previti, si sono spesi per loro. E alla fine una buona notizia è arrivata. La Caritas si è impegnata a pagare sei mesi di affitto a una delle famiglie, le altre due si sono trasferite in altre case, dove hanno trovato ospitalità. La vicenda è rientrata, anche se non è certo finita l’emergenza per queste persone.

I tre consiglieri che si sono interessati della vicenda hanno anche aiutato le famiglie a predisporre la documentazione per chiedere ai servizi sociali l’erogazione di un contributo straordinario. Qualche soldo da mettere in tasca per consentire a queste famiglie di ripartire, sperando che arrivino presto tempi migliori. 

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