Un primo “assaggio”di emergenza rifiuti si è avuto ieri, quando nelle strade si è potuto constatare come la raccolta non fosse praticamente avvenuta la notte precedente. Oggi, però, si toccherà l’apice. I rifiuti non raccolti raggiungeranno in giornata quota 700-800 tonnellate. L’auspicio è di non arrivare a mille. Anche perché più spazzatura si accumulerà nella giornata di oggi, più sarà lungo il periodo di “recupero” una volta che la raccolta verrà ripresa in maniera regolare. La buona notizia è che il commissario liquidatore di MessinAmbiente Armando Di Maria è riuscito, ieri, a convincere la Seap, la ditta che si occupa del trasporto in discarica, a riprendere il servizio. L’impresa, infatti, a causa dei crediti vantati nei confronti di MessinAmbiente, aveva comunicato alla società di via Dogali la sospensione del servizio già da mercoledì 24. «Mi sono impegnato personalmente con la Seap – spiega Di Maria – confidando nel fatto che lunedì con il commissario Croce si possa trovare una soluzione economica ». La ripresa del servizio da parte della Seap, però, coincide con l’ultima domenica del mese. Il che significa chiusura per l’intera giornata della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. In sostanza solo all’alba di domani potrà essere trasportato il primo carico di rifiuti nel sito del barcellonese, dunque il servizio di raccolta riprenderà solo stanotte e a consuntivo domani potranno essere tolte dalle strade quasi metà dei rifiuti accumulatisi, circa 300 tonnellate. Il tutto mentre permane il problema gasolio, ieri solo tamponato dal provvedimento del commissario dell’Ato3 Michele Trimboli, che ha autorizzato il ricorso ad un distributore privato di carburante per rifornire i mezzi di MessinAmbiente. Tante falle, qualche toppa qua e là, ma guai a parlare di un percorso lineare e definitivo. Come se ciò non bastasse, in questo quadro così confuso e precario si innesca il gelo venutosi a creare tra i due commissari liquidatori, quello di MessinAmbiente Di Maria e quello dell’Ato Trimboli. La sibillina dichiarazione rilasciata da quest’ultimo ieri alla “Gazzetta” sull’intera vicenda, «qualcosa non mi convince...», non è piaciuta a Di Maria. Che fa due conti. «È vero che quindici giorni fa – spiega – ci sono stati trasmessi 200 mila euro, ma 75 mila euro li abbiamo pagati alla Saccne, la ditta che fornisce il carburante, 40 mila al distributore dove ci siamo riforniti, 50 mila alla Seap, poi abbiamo effettuato vari pagamenti in favore dei fornitori più grossi e di altre ditte con cui eravamo in debito. E Trimboli tutto questo lo sa bene, non capisco dunque perché fare certe insinuazioni. Stiamo parlando di 200 mila euro per una società che necessità di 4 milioni di euro». È un dato di fatto che un grosso contributo al caos dei rifiuti in cui ciclicamente la città piomba da anni arriva proprio da un dialogo che non sempre è stato “idilliaco” tra le due società che si occupano del settore, l’Ato3 e MessinAmbiente, con in mezzo un Comune che non è mai riuscito davvero a dipanare controversie e conflitti di competenze, finendo addirittura per essere coinvolto in contenziosi fratricidi e costosi per tutti. Ossia per il Comune, che è socio di riferimento di entrambe le aziende. Curiosa ma per certi versi simbolica anche la circostanza per cui domani, attorno a un tavolo per trovare una soluzione che interrompa subito l’emergenza (va ricordato che mercoledì 1. maggio la discarica di Mazzarrà osserverà orario ridotto), sederanno tre commissari, quelli di Ato e MessinAmbiente e quello del Comune Luigi Croce. Che è fuori città da mercoledì e da vicino ha potuto studiare solo l’emergenza rifiuti di Palermo. L’ultima precisazione Di Maria la fa su Puntale Arena. Ieri il commissario di MessinAmbiente ha effettuato un sopralluogo, constatando la presenza di vere e proprie “mini-discariche” davanti ad alcune abitazioni. Stamattina verrà effettuata una bonifica ma soprattutto verranno spostati i cassonetti da via Carrai, dove i mezzi non riescono ad arrivare, a via Pietro Castelli, ai piedi della “bretella della discordia” realizzata nei mesi scorsi dal Comune.
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