«Enzo Garofalo mette da parte una posizione consolidata e offre la sua disponibilità alla città». Nino Germanà non vorrebbe aggiungere altre parole. Basterebbe questo «atto di generosità» per sgombrare il campo dagli equivoci e per rinsaldare l’unità del Centrodestra attorno alla figura del «deputato nazionale pronto a lasciare il proprio ruolo in Parlamento per spendersi al servizio di Messina». Altri «hanno fatto l’esatto contrario» e il pensiero non può non correre «a chi ha portato la città al commissariamento per le sue ambizioni personali». È la frecciata “maligna” di chi, un tempo, stava con Peppino Buzzanca. «Non rinnego nulla ma oggi Garofalo rappresenta il PdL», commenta il consigliere comunale Salvatore Ticonosco. È la prima investitura ufficiale, dopo l’annuncio della candidatura a sindaco. Garofalo si presenta assieme a Germanà, accompagnato dal coordinatore regionale del PdL Giuseppe Castiglione e dal presidente della Provincia Nanni Ricevuto. L’occasione è data dalla presentazione della nuova associazione culturale “Wpe” (“Work in progress event”) coordinata da Salvo Marabello nel salone degli specchi di Palazzo dei leoni. Durante la conferenza stampa spicca il volto di Consuela Di Monaco, un’affascinante signora romena eletta “ambascia - trice della bellezza”. Ma è a margine dei lavori che tutto accade. Castiglione dà il suo benestare e annuncia un incontro con il segretario nazionale Angelino Alfano martedì sera: «Garofalo è il migliore candidato possibile, sarà il sindaco di tutti i messinesi, lavoreremo per l’unità del Centrodestra ». Germanà ribadisce: «La disponibilità data da Enzo è la conferma del percorso intrapreso dal PdL messinese, in un’ottica di rinnovamento non solo politico ma anche sociale e culturale. Dove lo trovate un deputato nazionale che, appena eletto, con grande senso di responsabilità, è pronto a lasciare la comoda poltrona del Parlamento e a confrontarsi con l’elettorato, in un momento in cui il vento dell’antipolitica soffia ancora forte?». Il deputato regionale lancia una sorta di ultimo appello alla componente Nania-Formica- Buzzanca: «La recente storia ci insegna che in Sicilia quando il Centrodestra si presenta unito, vince. Chi vuole proporre modelli diversi, si presta a fare il gioco della sinistra. Proprio per questi motivi, auspichiamo che vinca la buona politica. Daremo a Garofalo, qualora dovesse essere il candidato sindaco, pieno mandato perchè scelga la sua squadra di governo senza manuali di Cencelli o logiche spartitorie». Ma c’è un interrogativo che in molti pongono ai vertici del partito: perché non accogliere la richiesta di primarie avanzata da “Nuova Alleanza”? «Non è il nostro metodo – replica Germanà –, non lo abbiamo mai condiviso. Guardate le primarie del Centrosinistra: non sono mai state “ve - re”, altrimenti avrebbe vinto Renzi, non certo Bersani». Garofalo, al momento, mantiene ancora un profilo basso: «Ho dato la mia disponibilità, lo confermo, ma non voglio correre da solo». È un “messaggio”chiaro, rivolto all’interno del partito, ad “ex amici” e a vecchi “alleati” oggi riottosi, ma anche ai vertici nazionali. «Messina deve contare di più, a tutti i livelli», è il chiodo fisso da tradurre in programma politico e in azione amministrativa. Il primo passaggio formale si consumerà domani, alle 18, nella sede del PdL di via I Settembre. Alla riunione sono stati invitati i consiglieri comunali, provinciali e circoscrizionali del Popolo della libertà. Poi, sarà la volta del tavolo nazionale e Alfano non potrà non dare la propria “benedizio - ne”. Ma resta uno “scoglio”, anzi un Gianfranco Scoglio con la s maiuscola: salvo clamorosi dietrofront, oggi assolutamente inimmaginabili, sarà proprio lui il candidato sindaco della componente Nania-Formica-Buzzanca. C’è, poi, Pippo Isgrò, la “varia - bile impazzita” del Centrodestra, l’ex assessore che da settimane sta battendo palmo a palmo l’intera città a caccia di consensi e la cui candidatura, a nome e per conto della lista civica “Insieme per Messina”, non viene per nulla sottovalutata dai vertici del Centrodestra. Al punto che, come conferma il diretto interessato, sono stati numerosi gli inviti «a fare un passo indietro». Ma oggi Isgrò ribalta il quadro: «Siamo noi a chiedere a Garofalo di fare un passo indietro. Il suo posto è in Parlamento dove i messinesi lo hanno eletto. L’evento più disastroso che può abbattersi non solo nella nostra area politica ma sull’intera città sarebbe una sconfitta elettorale che aprisse le porte a malcontenti e movimenti di protesta». Il coordinamento “Insieme per Messina” legge le ultime vicende come ulteriore conferma di quanto Isgrò sta dicendo ormai da sei mesi: «La scelta di Garofalo, maturata nei salotti romani, è un clamoroso errore politico, che ha scatenato l’immediata reazione della componente ex An del partito e ha mandato all’aria ogni proposito di unità della coalizione». Martedì, infine, saranno ufficializzate le scelte di “Fratelli d’Ita - lia”, durante una conferenza stampa alla quale prenderanno parte il coordinatore Guido Crosetto e l’on. Ignazio La Russa. Anche “Fdi” si accinge a presentare un proprio candidato.
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